Archivio per marzo, 2015

Valle Mesolcina: pizzo Uccello (Grigioni)

Posted in scialpinismo on marzo 30, 2015 by fraclimb

domenica 22 marzo

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FOTO

Potrei essere ovunque, anche nel bosco dietro casa. L’unica certezza che sono in cima è l’ometto di pietra su cui mi sto appoggiando per la classica foto alla Fabio, per il resto sono circondato da un totale e opprimente grigiume: il cielo è grigio, la parete che precipita a picco verso nord è grigia e anche la neve ha lo stesso colore livido. E pensare che fino ad una manciata di ore prima non sapevo ancora dove sarei andato.
Tutto inizia già mercoledì con la plastica: mi sento una chiavica, impedito anche a chiudere da secondo un fottutissimo 6a con una specie di lancio spallata che proprio non riesce a venirmi. Poi salta fuori un’ideuzza che va a gambe all’aria una volta viste le previsioni e con essa ogni sogno di caianesimo extreme. Il cambio viene quindi buono per la falesiata del sabato al Lariosauro dove la mia forma non si mostra poi così malandata come avevo inteso. Resta però il fatto che rimango con un certo senso di svogliato amaro in bocca: da un lato domani vorrei combinare qualcosa che ricordi una sana lotta caiana, dall’altro non ho la motivazione per sentire la sveglia chiamarmi e così carico un po’ di tutto in macchina, vado da Micol e aspetto che il mio corpo decida di alzarsi. Sotto certi aspetti sono fortunato: mi sveglio alle 7, senza bisogno del trillo del cellulare, dall’altro però, quando anche potrei ronfare beatamente, mi ritrovo con gli occhi sgranati a fissare il soffitto. Mi alzo, decido la meta, quindi saluto Micol e mi avvio verso il san Bernardino con cielo coperto ma senza pioggia. La notte invece ha nevicato, 10 o 15 centimetri, comunque sufficienti per cancellare i segni più evidenti della siccità. [continua]

Val d’Arigna: piz Cagamei (canalone del Druet, Sondrio)

Posted in scialpinismo on marzo 17, 2015 by fraclimb

domenica 08 marzo

RELAZIONE

FOTO

Arrivo da un week end e un sabato passati in Val Penel, crasi della più nota e amena località “va il pennello” e, di conseguenza, vado a dormire con la stessa impazienza di un bambino alla vigilia di Natale. Tutto è iniziato venerdì mattina con uno squillo del telefono mentre tranquillamente pedalo verso la stazione alle porte del centro storico. Rispondo e, dall’altro capo, il Ricky mi propone per sabato il canalone del Druet: già fatto, ma chi se ne frega? Solo che sabato, appunto, torno in Val Penel. Non ho comunque ancora risposto che un solerte vigile urbano mi fa segno di fermarmi; cazzo! Ho già capito. Il pubblico ufficiale mi redarguisce ricordandomi che la bici è un veicolo, che quindi è vietato parlare al cellulare e che, di conseguenza, se dovessi farmi male, sarebbe costretto ad appiopparmi una bella multina. Lo guardo rispondendogli che ha ragione ma, nel contempo, senza mascherare un velato ghigno che nasconde quanto mi passa nel cervello: ma sai con chi stai parlando? Sai quello che faccio di solito? L’autostima insomma non è mai troppa! Alla fine comunque vengo miracolosamente graziato e quello sarà il maggiore rischio della triade venerdì, sabato e domenica seguito a ruota dalla probabilità di fiondare dalla scala in Val Penel!
Arriviamo quindi all’agognato ultimo giorno di libertà settimanale con un programma che, più o meno, suona in questo modo: sveglia alle 5 e un quarto, piede di porco e paranco per fare alzare Micol, rotolamento in auto con la prospettiva di avere di fianco una segheria, arrivo a Dorio per le 6 e mezza e trasbordo di Micol sulla macchina del Boris con direzione St Moritz, quindi ripartenza e ritrovo col Ricky alle 7 e poi inizio dell’avventura! [continua]