sabato 23 novembre
La mosca inizia a ronzare venerdì quando, tirando su la tapparella, sbarluccico gli occhi: possibile!?! È proprio quello che sembra? Neve sulla macchina?! Mi strofino gli occhi (forse sto ancora dormendo) ma la vista non cambia: il praticello è maculato di bianco e sui vetri della Punto è deposto un sottile strato di neve!
Il viaggio in treno non fa che confermarmi l’eccezionale precipitazione per il periodo: l’arco alpino riflette candidamente la luce solare mentre sento già lo sciabordio degli sci sulla neve. Ovviamente però le previsioni ci mettono il loro zampino tanto da provocarmi una gran confusione: Segantini in condizioni invernali, sciatina al Moncodeno o ennesima falesiata in solitaria? Alla fine decido per valutare direttamente sabato, senza comunque essere veramente deciso su ciò che mi prospetterà l’indomani.
Il cielo è nuvoloso ma non così brutto come promesso e, mentre mi dirigo a recuperare gli sci, mi decido a definire la mia meta: l’occasione sembra ghiotta e non voglio lasciarmela sfuggire, così, pur restando nelle Grigne, mi rivolgo alla sorella minore. La pallina inizia a girare nella ruota e, se tutto filerà liscio, alla fine della giornata avrò in tasca la discesa con gli sci della Cermenati!
La cresta però mi appare spelacchiata con una neve che, se da un lato copre la maggior parte del percorso, dall’altro lascia intravedere diversi affioramenti erbosi o rocciosi. Mi arrischio comunque e inforco gli sci avviandomi così sul sentiero dell’avventura. Ben presto però sono di nuovo fermo; l’inaspettata fatica cui sono sottoposto mi consiglia infatti di levare gli sci e infilarli nello zaino per poi proseguire testardamente confidando in uno strato di neve più generoso.
Raggiungo quindi l’imbocco del canalone Caimi oramai convinto che il primo tratto di Cermenati sia insciabile a meno di volersi sperimentare nell’interessantissimo sci d’erba e sassi! [continua]