Archivio per settembre, 2021

Valle di Blenio: capanna Biasagn (Ticino)

Posted in escursioni on settembre 27, 2021 by fraclimb

domenica 05 settembre

Torniamo in Svizzera: da una parte devo placare la lunga astinenza dal vicinissimo parco di divertimenti caiano, dall’altra mi sono impoltronito e se già organizzazione e pianificazione non mi sono mai state simpatiche, ora forse è anche peggio e di mettermi a guardare dove andare, proprio non ne ho voglia. Io esco e vado. Punto. Dove? Boh! Chi lo sa? Ma siccome questo principio porta solo a finire nei soliti posti, di norma la sera cedo a tutto e inizio a sfogliare uno dei tanti vangeli. Questa volta però no: tra una cosa e l’altra andiamo a dormire che non sappiamo nemmeno cosa faremo l’indomani (sacrilegio!) e così è solo al mattino che mi metto a sfogliare il libercolo sperando che la prof mi lasci il tempo minimo per appiccicarmi qualche informazione prima dell’interrogazione. L’oracolo parla e noi andiamo in val Malvaglia, località dal nome poco invitante ma in cui, all’epoca dei protozoi, ero stato con l’alpinismo giovanile. Di quell’escursione ricordo solo la strada: un nastro d’asfalto costruito da una schiera di scozzesi con il quantitativo minimo sufficiente per non far uscire le ruote dell’auto dalla carreggiata. Per il resto i ricordi si mischiano a quelli di altre gite col risultato che la tavolozza è un subbuglio di immagini e idee totalmente indecifrabile. Il Caddy corre così (o meglio sarebbe dire “tentenna”) su per la salita che sembra una gettata su un mare increspato finchè la montagna si erge ripida e verticale come una muraglia. Ho la sensazione di essere sotto il Pelmo: lo so, non centra assolutamente nulla (tutto altro genere litologico) eppure la forma del Piz di Strega (cima che prima o poi dovrò salire) ha un che di rassomigliante con la più nota vetta dolomitica. La Jo parte: sale su per il sentiero e, una dietro l’altra, si lascia dietro le case dei tre piccoli abitati incollati sui dirupi del versante. Siamo a picco sopra il solco della valle che si inabissa sotto i nostri piedi e, dopo la gita alla valle del Salto, finalmente lo sguardo spazia oltre l’albero successivo mentre i monti selvaggi fanno da cinta al panorama. [continua]

Pubblicità

Valle Maggia: valle del Salto (Ticino)

Posted in escursioni on settembre 22, 2021 by fraclimb

domenica 29 agosto

“Il problema di Palermo è il traffico”; il problema della Svizzera sono i limiti di velocità. Guidare in terra elvetica è estenuante e stressante come per una gazzella attraversare la savana che pullula di leoni; e, più o meno, la fine che puoi fare è quasi la stessa. Devi prestare attenzione ai limiti che sono ondivaghi ma non costanti: una specie di selva oscura dove il cartello dal cerchio rosso può fare capolino all’improvviso e, subito dopo, ti trovi il fotografo con la sedia elettrica già accesa. L’unica soluzione è dimenticare che esista il pedale dell’acceleratore e confidare in tutti i sensi per non cadere nella trappola. Nonostante questo, ho proprio voglia di uscire dal territorio nazionale: oramai è più di un anno che non metto il naso oltre Chiasso; così sfoglio la guida (ovviamente all’ultimo) provando a cercare una gita che risponda a tutti i requisiti: posto vicino (perchè la partenza è agli antipodi del dettato caiano) ma non troppo (se no finisce che si va sempre nei soliti posti), dislivello contenuto ma percorso piacevole e, preferibilmente, ad anello. Il risultato è che ora mi trovo l’armadio pieno di libri sulle passeggiate dell’arco alpino centrale. Così oggi puntiamo alla val Maggia: mi prendo il Valium e mi metto al volante, un occhio puntato al tachimetro, l’altro al lato destro dell’autostrada in costante ricerca del maledetto cartello. Arrivare all’imbocco della valle mi ricorda i tempi andati, quando, in pieno inverno, rischiavi comunque di friggere sulle placconate mitragliate di spit: primi ad arrivare ed ultimi ad andarsene con in tasca una misera vietta di una manciata di tiri. Superiamo le zone d’arrampicata e, poco oltre, siamo in caccia del parcheggio ma, soprattutto, dell’imbocco del sentiero. Idealmente dovrebbe essere facile ma districarsi nel dedalo di stradine e casupole di Maggia ci catapulta in una specie di piccolo labirinto da cui usciamo sfoderando il fiuto caiano ma, soprattutto, una pianta in scala 1:1 del paese. [continua]