Archivio per febbraio, 2012

Aiguille du Midi: Valle Blanche (Monte Bianco)

Posted in scialpinismo on febbraio 29, 2012 by fraclimb

sabato 25 febbraio

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“Operazione curriculum” gongolava pomposamente la mail settimanale trasudando smania di caianesimo da ogni bit. Il risultato? Sarebbero dovuti piovere bollini a raffica, siamo rimasti a bocca asciutta e, anzi, col forte rischio di perdere parte di quelli già in possesso. Avremmo dovuto cavalcare l’onda della gloria, ma a mala pena ci teniamo a galla nel mare della norma. Saremmo dovuti tornare poveri nel portafoglio ma ricchi nell’animo, rientriamo invece con un buco nero nel conto in banca, un vuoto assoluto di sensazioni e alcune coste lussate.

La Punto corre veloce sull’A4 mentre Colo e Fabio integrano la catasta di legna per l’inverno; mi sembra di essere con Micol, solo che lei si sveglia al primo velato cambiamento di un parametro di viaggio (velocità o volume della radio), i due compari invece si inabissano sempre più nel mondo dei sogni e li sveglio solo quando è il momento di donare un rene alla società che gestisce le autostrade.

Colo è riuscito a recuperare la guida del Bianco da Cece e, ovviamente, puntualizziamo il nostro obiettivo poco prima di entrare nel tunnel e poco prima di privarci di un altro organo. Ma, illusi, un rene solo non è sufficiente, ci tocca aggiungere anche un po’ di midollo e siamo a Chamonix. Il panorama è una delusione: il Bianco è nascosto dentro una coltre grigia e rispetto le maestose pareti e i picchi del versante italiano, la vista è come ovattata. Qui girano solo portafogli con gambe e braccia e 3 spiantati alla ricerca della funivia per l’Aiguille du Midi. Consolo la mia piccola auto proletaria circondata da giganteschi bisonti a quattro ruote e partiamo; abbiamo valutato e deciso di rientrare in paese per sera: le difficoltà della salita ci danno buone garanzie di poter superare la Valle Blanche entro un orario decente e poi, alla peggio, dormiremo in terra francese e domenica rientreremo in Italia. [continua]

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Rheinwald: Tallihorn (Grigioni)

Posted in scialpinismo on febbraio 24, 2012 by fraclimb

domenica 12 febbraio

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Ho poco tempo: devo essere a casa nel primo pomeriggio, meglio ancora se arrivo per pranzo, ma ho una voglia matta di sciare. Memore dell’esperienza della domenica passata (perchè errare è umano ma perseverare diabolico), il sabato sera come un vecchio saggio consulto guida e cartina: non mi importa se ho la neve dietro casa, se potrei evitare di mandare in fumo migliaia e migliaia di euro consumando preziosissimi litri di benzina, devo assolutamente evitare di arenarmi in una salita vuota e quindi punto alla Svizzera. Evito anche il luganese per non impantanarmi su qualche panettone insignificante e punto sicuro alla zona del San Bernardino. Scelta la meta, resta da programmare la sveglia. È come fare una manovra economica o come scegliere il gusto del gelato: considero il tempo in auto, stimo quanto impiegherò per la salita e quanto per la discesa, il tutto per cercare di essere a casa alle 2; morale: mi alzo alle 5:30 e poco più di 2 ore dopo inforco gli sci e parto. Ovviamente ho sbagliato il punto di partenza. Nufenen non è certo una metropoli: sono quattro case che si allungano sul fianco del pendio e, ovviamente, lascio la macchina all’estremità sinistra del paese mentre il percorso resta sulla destra. Inizio comunque la mia salita lungo una vecchia traccia in parte coperta dalla spolverata notturna: fa un freddo cane mentre mi muovo all’ombra della mattina dopo essermi stranamente calibrato su un ritmo che impedisca uno svuotamento immediato delle energie, tipo cascata del Niagara. Salgo diritto fino ad alcuni casolari e poi piego decisamente a destra: la traccia compare qua e là ma fortunatamente la neve compatta regge bene il mio dolce peso. E poi, finalmente, sbuco al sole: illuso, attendo il passaggio come fosse un valico tra due opposte realtà; avrei giurato di colare, squagliarmi come un ghiacciolo a ferragosto ma in realtà la maglia termica che, a detta dell’etichetta, dovrebbe proteggere fino a -30 (!), un micropile e l’antivento più, ovviamente, guanti e capello non mi danno alcun fastidio! [continua]

Valsassina: zona cascata di Baiedo

Posted in cascate on febbraio 13, 2012 by fraclimb

sabato 11 febbraio

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Decidiamo di salire una cascata restando a portata di casa: Cece, svegliatosi dal letargo lo scorso week end, deve essere di rientro entro le due, causa potere femmineo e della ramazza. Sembra quindi ovvio e scontato puntare alla cascata della val Boazzo che raggiungiamo seguendo le indicazioni per Morterone, minuscolo comune (poco più che un’impronta di mosca sulle mappe) dal nome inquietante se non scorre sangue celtico nelle vene. Speriamo che nessuno scopra che vengo da Como sud!

La macchina si ferma davanti alla cascata o dove dovrebbe essere la colata: siamo infatti in quattro e ognuno individua una linea differente, anche se a dire il vero, il sottoscritto, al di fuori di alberi e roccia, non riconosce una mazza. Siamo inorriditi dalla presenza caiana: ci sono più bollini che lucciole in viale Zara; è come essere in un girone infernale con urla, gemiti e stridore di denti per cercare di accaparrarsi la prima della giornata. Con il sogno di rimpolpare il curriculum, colonne di pseudo cascatisti si accalcano all’attacco del flusso (dove poi sarà sto fiume ghiacciato, rimane sempre un mistero), mentre rinforzi continuano a sbarcare dalle automobili. È un assalto all’ultimo uomo o all’ultimo pezzo di ghiaccio. Non volendo scalare sulle schiene di altri congelati, e non avendo intenzione di sentire le loro punte dei ramponi sulle nostre teste, puntiamo alla Grignetta. Destinazione: canalone Porta. [continua]

Val Colla: Monte Bar (Ticino)

Posted in scialpinismo on febbraio 10, 2012 by fraclimb

domenica 05 febbraio

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Non punto la sveglia, non ho alcuna idea su dove andare e quindi mi trovo a sfogliare la guida davanti alla tazza del tè: qui no perchè è troppo lontano, questa salita è esageratamente lunga, qui ci sono già andato. Alla fine, fuorviato dalla presenza della neve vicino casa, mi lascio convincere a salire sopra Lugano. La val Colla è infinita, soprattutto se ci si accorge che sarebbe stato meglio salire dall’altra parte. Mi viene in mente una delle prime volte che sono andato ai Denti della Vecchia: anche lì avevamo fatto il giro del mondo!
Arrivo a Corticiasca e trovo un affollamento di auto degno del parcheggio del Bennet al sabato mattina. Scavo la mia piazzola e lascio la Punto nella speranza di non ritrovarla ribaltata nel bosco. La neve è tritata dai passaggi ma almeno la traccia è una specie di pista. Salgo regolare raggiungendo il crinale: la vetta è ben visibile insieme ad una miriade di sciatori già impegnati nella discesa. Sotto la croce di vetta sono felice come al primo giorno di scuola; spello e inizio la discesa senza quasi guardarmi in giro. Non vedo l’ora di porre termine a questa penosa e inutile gita; il percorso è insignificante, apatico; la neve è in uno stato pietoso: tratti marmorei si alternano in continuazione agli accumuli o, peggio, alla crosta che si rompe al passaggio. [continua]

Bregagno

Posted in scialpinismo on febbraio 9, 2012 by fraclimb

sabato 04 febbraio

La mattina è persa perché “il passatempo tra un week end e l’altro” si arroga il diritto di occuparmi fino all’ora di pranzo. Mi chiedono se mi fermo a Milano a mangiare con i colleghi, per socializzare. Non so se ridergli in faccia o mandarli a quel paese così, gentilmente, ringrazio e mi avvio verso la stazione: il piatto della bilancia è enormemente sbilanciato a favore dell’aria aperta, dell’avventura. D’altro canto, sull’altro piatto mi si propone una semplice mangiata con gente per lo più mai vista. Una volta sarebbe stato diverso: avrei divorato ogni cosa senza spiaccicare una parola per poi  rimanere a contemplare la botte sullo stomaco in attesa di scaricare gli scarti dell’abbuffata. Ma una volta, privo di un “passatempo” così stringente, avevo anche la consapevolezza di poter bighellonare  tra un week end e l’altro pur non avendo (quasi) un soldo in tasca.
Spingo sui pedali del mezzo-catorcio, sfilo e infilo gli indumenti, appiccico le pelli, salto in macchina e parto; obiettivo: Bregagno. Ovviamente non ho scelto l’itinerario più breve: troppo poco sbatti, meglio salire da Pianello! La strada è innevata ma la Punto sale senza problemi fin dove mi viene consigliato di parcheggiare: poco oltre Colly McRae è rimasto bloccato col suo Gran Cherokee! Inforco gli sci, scuoto la testa e mi avvio per la mia strada. [continua]

Val d’Intelvi: Crocione

Posted in scialpinismo on febbraio 8, 2012 by fraclimb

venerdì 03 febbraio

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“Canada!”. Sento il grido nelle orecchie mentre fuori nevica e fa un freddo polare. Sono in gabbia nella cella che mi ospita dal lunedì al venerdì mentre pregusto le curve sullo zucchero che si è depositato in questi giorni. Scattate le 6 ore del venerdì mi precipito fuori dall’ufficio e altrettanto rapidamente raggiungo la stazione con l’assillo di perdere il treno. Passo a casa a prendere la roba e poi via con papà verso le montagne! La nostra meta é il Crocione in val d’Intelvi; abbiamo le ore contate e quindi accogliamo di buon grado la traccia già battuta che risale il pendio. E’ ancora chiaro e alcuni cani vengono a darci il benvenuto: cerco di restare tranquillo anche se la presenza di quegli animali mi inquieta. La traccia inizia a salire e ben presto mi trovo da solo: fa freddo e ho le mani semi congelate mentre non vedo l’ora di pennellare un po’ di curve sul manto nevoso. [continua]

Pilastro Irene: Laura

Posted in vie alpinistiche su roccia on febbraio 2, 2012 by fraclimb

domenica 22 gennaio

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Cece lancia il sasso ma poi ritira la mano: ci gira una mail con un link di Planetmountain su una via appena aperta a destra di Sogni Proibiti.
Luca mi propone di scavallare al Cavallo ma la sveglia prima dell’alba prevista per lunedì mi impone di tornare a casa a orari da cristiano. Quindi sto pensando a dove andare a sciare quando il cellulare squilla; è Luca: possibile che senta già la mia mancanza dopo la seconda cascata dell’Oro? Il forte climber mi propone Laura al pilastro Irene mentre Cece pacca: valuto l’alternativa di una sciata in solitaria e accetto l’invito. Poi potremmo fare la Bonatti, o Breakdance. Volendo c’è la Brianzi oppure, per stare sul classico, la Gogna. Insomma, da buoni sboroni, abbiamo l’imbarazzo della scelta per uscire dalla parete, l’importante è evitare di smaronarci sul sentiero che porta alla vetta visto che non ho alcuna intenzione di spaccarmi le braccia scendendo dalla ferrata!
Ci scaldiamo salendo praticamente in conserva le prime due lunghezze della via degli Istruttori dove incontriamo un’altra cordata con la quale iniziano le classiche chiacchere da parete: cosa fai? Cosa non fai? Uno dei tre ci dice di aver ripetuto la nostra via: “un 6a”; sono deluso: come solo 6a? La relazione parla di 6c/7a. Mi informa che in realtà sono solo passaggi, ma sostanzialmente è una via di sesto. Ringrazio e parto verso il canale fino all’attacco di Laura dove recupero Luca. [continua]