domenica 7, lunedì 8 dicembre ‘14
Dormire a Nizza va a nozze con l’imprevisto, evidentemente dev’essere una tradizione cittadina, un po’ come il sangue di san Gennaro a Napoli.
In rispetto alla sacra regola della non-programmazione, prenotiamo un monolocale a Cap d’Ail pochi giorni prima della partenza con l’unica pretesa di spendere il meno (e comunque poco) possibile. Poi, ancora più tardi di noi, anche Cece e Silvia si aggregano alla partita e così ci muoviamo alla volta della calda e, speriamo, asciutta Provenza. Raggiungiamo l’alloggio nella serata di sabato e subito scopro di avere un secondo nome, notizia che giunge nuova anche a mia mamma: d’ora in poi infatti mi chiamerò Giuseppe, Francesco Giuseppe; non c’è male: sono come l’imperatore d’Austria. Sarà solo il caso di evitare Sarajevo! Chiarisco che all’anagrafe risulto Francesco e basta ma la receptionist non sembra minimamente turbata asserendo che, probabilmente, ha letto male la prenotazione. Effettivamente i due nomi hanno una certa assonanza!Pepclimb: l’arrampicata e lo sci non sono tutto, c’è anche l’escursionismo! Ad ogni modo, ci consegna le chiavi e noi prendiamo possesso del monolocale con vista mare. La stanza però ha annesso un minuscolo pertugio con letto a castello e, a quel punto, mi sorge il sospetto che effettivamente stiamo occupando il bilocale di tal Giuseppe! Non ho però molto tempo per soffermarmi sul possibile equivoco perchè la vicina inizia ad attirare con insistenza la nostra attenzione. Dietro le tette e le labbra di plastica, si nasconde una donna niente male anche se un po’ attempata: evidentemente attratta dalla vista di due super fusti strafighi (Giuseppe e Cece), come ogni brava ninfomane, se ne in fischia della presenza di Micol e Silvia e parte all’attacco. Saltellando a destra e a sinistra mi spiega, in perfetto inglese, che si è fatta male al ginocchio e avrebbe quindi bisogno di andare al pronto soccorso. [continua]