Archivio per agosto, 2011

Corno del Nibbio e cresta Segantini (Grigna)

Posted in falesia, vie alpinistiche su roccia on agosto 30, 2011 by fraclimb

sabato 27 agosto

RELAZIONE

Voglio sperare che non sia l’inizio della beffa con cui il tempo si diverte a manovrare i nostri programmi come il burattinaio con i pupazzi: tempo bello, caldo e stabile in settimana, freddo, bufera, cataclisma nel week end! Avevamo già programmato tutto e già fantasticavo sulla salita: mi vedevo attaccato all’unica insignificante asperità nel vano tentativo di progredire verso l’alto. E invece niente: venerdì arriva la perturbazione, nella notte si diverte a bersagliare la catena alpina per poi concludere i festeggiamenti il sabato in mattinata. Risultato: i nostri sogni di gloria svaniscono in un lampo e ci troviamo costretti ad optare per una giornata in falesia.

Siamo solo io e Cece; il richiamo della montagna è comunque sempre forte così ci spingiamo fino alle pendici della Grignetta, ben sapendo che dovremo poi rintanarci sotto la parete del Nibbio. Se non altro, per noi è una falesia nuova. Le guglie della Grigna sono avvolte da un fitto via vai di scure nuvole che ricoprono come un cappello tutte le pareti: ogni nostro sogno alpinistico si infrange contro l’instabile muraglia grigia e a noi non resta che confrontarci con la parete del Nibbio. Ci portiamo all’estrema sinistra con l’intento di salire le lunghezze più abbordabili finché, durante la salita di un tortuoso 6b, iniziano a cadere pesanti goccioloni che si frantumano a contatto con la roccia. Rapidamente torno a terra temendo che, da lì a poco, si possa scatenare il finimondo  e invece tutto tace. Ignorando così il grigio calderone sopra le nostre teste, continuiamo la nostra ripetitiva attività: prima un 6c (che mi viene a vista!) e poi il diedro Boga. Intanto il contenuto del pentolone è arrivato a ebollizione e sulle nostre teste cadono decise numerose gocce di pioggia. A dire il vero, la parete ci ripara dall’acqua ma teniamo comunque buona la scusa per riposare le braccia. [continua]

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Norvegia: Lofoten (capitolo I)

Posted in vie alpinistiche su roccia on agosto 25, 2011 by fraclimb

domenica 07 agosto – martedì 09 agosto ‘11

FOTO

L’organizzazione

“Verreste alle Lofoten?” io e Micol ci guardiamo in faccia: la proposta di Alex e Fabio è decisamente allettante e quindi accettiamo senza pensarci due volte. Così, quando ancora si programmano le uscite con gli sci, eccoci intenti a sfogliare guide e a pianificare la nostra piccola spedizione in terra norvegese. La prima cosa da farsi è valutare il mezzo con cui raggiungere la nostra meta: scartiamo quasi subito l’ipotesi camper visto che solo il noleggio viene una mezza follia. Propongo allora l’ auto ma senza successo: i chilometri da fare sono un po’ tanti! E allora non ci resta che l’aereo e poi il noleggio di un auto per andare da Oslo alle Lofoten. Prenotiamo i biglietti aggiungendo un bagaglio da 15kg per coppia: avremo con noi l’attrezzatura per il campeggio, quella per scalare e una certa riserva di cibo visti i prezzi faraonici norvegesi e quindi, fatti due conti molto a spanne, ci sembra più che sufficiente optare per il bagaglio aggiuntivo più piccolo.

Passano i mesi e la data della partenza si avvicina: dobbiamo attivarci per prenotare l’auto. Spulciando su internet, veniamo così a scoprire che, senza carta di credito, nessuno ti consegna una vettura e, di conseguenza, ci ritroviamo virtualmente appiedati a Oslo. Nonostante l’inconveniente, l’entusiasmo rimane alle stelle e così valutiamo l’opzione mezzi pubblici: treno da Oslo a Trondheim e poi fino a Bodo per un totale di circa 17 ore, più o meno quello che avevamo preventivato con l’auto ma risparmiando sul costo del noleggio! Più che contenti per avere preservato i nostri portafogli e considerando che alle Lofoten useremo il bus locale, prenotiamo anche i treni scegliendo di viaggiare di notte ma, ovviamente, non nelle cuccette! [continua]

Pizzo d’Eghen: via Filippo Corridoni o camino Cassin (Grigna)

Posted in vie alpinistiche su roccia on agosto 4, 2011 by fraclimb

domenica 31 luglio

RELAZIONE

FOTO

Cosa spinge un uomo negli anni ‘30 a salire per un orrido budello, umido, muschioso, a tratti intasato d’erba, senza alcuna speranza di essere sfiorati da un raggio di sole e per di più su una parete nascosta e defilata? Il desiderio di passare là dove nessun uomo ha messo ancora piede; la sete di avventura; la curiosità verso ciò che è nuovo, sconosciuto. Ma cosa spinge un uomo a ripercorrere nel 2000 quello stesso tracciato, ben sapendo dove andrà a finire? Sempre e solo il caianesimo!

Basta solo pronunciare il nome Eghen che il caiano si rizza subito in piedi sull’attenti: si sente immediatamente chiamato in causa vuoi per l’avvicinamento, vuoi per l’esposizione della parete, d’altro canto ben sa che questa parete è il suo indiscusso regno. Non posso quindi tirarmi indietro al richiamo di Cece quando butta lì la sua proposta: subito sfoglio la guida, giusto per ripassare quelle pagine consunte dalla continua consultazione anche se l’obbiettivo non può che essere la classicissima Cassin.

Se già l’avvicinamento è un’avventura, l’orario di ritrovo non vuole certo essere da meno: ore 5 da Cece! Alle 6 stiamo già camminando sulla comoda mulattiera al cui termine imbocchiamo la traccia sbagliata. Andiamo bene, se iniziamo a prendere cantonate appena lasciata l’unica strada, non arriveremo mai alla parete! [continua]