domenica 01 maggio
Scialpinismo a maggio? Nella mia testa la stagione è già finita (soprattutto in un anno dove i fiocchi di neve sono stati rari come le gnocche caiane) ed io sono entrato nell’esclusiva ottica arrampicatoria però la proposta del Walter non è male, orario di partenza a parte. L’idea di ritrovarci alle 5:30 mi fa infatti precipitare nei tempi bui dell’oscurantismo dell’aquila quando era d’obbligo partire prima del sole non si sa bene per quale assurdo motivo così riesco a convincere l’adepto marchiato del sodalizio a ritardare la partenza di una mezz’oretta. Raggiungiamo quindi il parcheggio dove sembra esserci la ressa pre-saldi mentre più in alto la fila di scialpinisti si snoda già lungo il pendio, orda famelica degli ultimi sprazzi di neve. Mi assicuro che il Walter non parta per la finale olimpica dei 100 metri, lui mi garantisce che oramai si è ritirato dalla specialità ma evidentemente è solo una tattica per tenere a bada gli avversari perchè sul portage iniziale parte come all’inizio di un Gran Premio. Subito lo richiamo all’ordine perchè non ho mai sopportato le partenze con annessa vomitata del cuore, ho sempre bisogno di preriscaldare i motori così il Walter lascia il pedale dell’acceleratore e rinuncia a difendere il suo titolo. Solo che la schiera là davanti mi attira come le mosche al miele: la inquadro nel mirino, attendo che le gambe siano calde e poi la punto come i segugi con la lepre finché mi ritrovo su un pianoro con le nuvole che ci avvolgono come il piumone invernale. Devo trovarmi nella sala stampa della montagna perchè un tizio, che pare un local della zona, inizia a mitragliare il drappello (tra cui il sottoscritto) con domande a raffica: – Dove andate? Che portate? Quanti siete? Due Fiorini – Ovviamente non ricordo un fico secco del nome della nostra meta: a quello ci pensa il Walter, io ho solo la vaga idea di dove sia la cima sulla carta così estraggo la mappa per cercare di rispondere al curioso. [continua]