domenica 23 febbraio
E alla fine ce l’ho fatta! Non una ma per ben due volte ho calcato la vetta del Bregagno!
Tutto nasce di fatto con un ripiego. Micol è a St Moritz a sciare e io dovrei andare a super caianare con Cece ma la gastrointerite ci mette lo zampino (come se già non bastasse il tempo londinese a rovinare i week end) e così l’amico mi lascia a piedi. Sono in preda allo sconforto, rischio di cadere nel loop depressivo che è lì pronto a fagocitarmi come un enorme buco nero; ma fuori splendono 8 soli e la neve è assestata: ho quindi tutti gli ingredienti per scrollarmi di dosso il bordo del baratro e risalire la china! La prima a dover arrancare verso l’alto è comunque la Punto: la sterrata sembra non avere mai fine finchè, causa neve sulla mulattiera, parcheggio il mezzo ponendo così termine agli sballottamenti tra una pietra e l’altra. Ma, evidentemente, ci prendo gusto a partire con gli sci a capanna sopra la testa così, ancora una volta, mi avvio verso la chiesetta di San Bernardo mentre i legni ciondolano sullo zaino. Il lago è di un profondo blu che contrasta con il bianco della neve mentre inizio a rincorrere chi mi sta davanti stantuffando i polpacci su per il dolce pendio: le mie prede intanto si avvicinano rapidamente e inesorabilmente. Supero le prime due ciaspoliste su un tratto semi ghiacciato e, poco più avanti, lancio la zampata nei confronti di altri tre. Non li invidio minimamente: loro a faticare in salita e in discesa mentre io avrò l’aria a scompigliarmi i capelli! [continua]