sabato 21 gennaio
“Ice climbing” va bene, “extreme” un po’ meno. Mi trovo con Colo e Luca senza aver definito dove andare: il vento della pianura promette tempo estremo sulle Alpi e la conferma ci arriva dalle masse di nubi nere che fagocitano le alture verso Chiavenna. Puntiamo alla val Masino; il tempo sembra un po’ meglio, siamo nell’occhio del ciclone: verso la Valtellina è il regno delle tenebre, in Svizzera comanda la tempesta. Speriamo che il ciclone non decida di volgere lo sguardo da qualche altra parte!
La neve imbianca modestamente i lati della strada già da Ardenno; man mano che saliamo si fa più consistente finchè, verso San Martino, tracce della bianca poltiglia ricoprono l’asfalto. L’avventura inizia appena usciamo dal ultimo paese: la strada è completamente imbiancata e la Peugeot di Colo apre la pista nei 20 centimetri di polvere. In cielo stazionano ancora le nuvole mentre il bosco dorme sotto il fresco strato nevoso. Una luce giallastra illumina l’ambiente accendendo i toni di bianco e nero della valle esaltando le forme aguzze delle pareti. Procediamo senza alcun problema fino all’ultimo tornante dove inizia la traccia che porta alla Merdarola: Colo arresta la macchina e poi non riusciamo più a partire. Decidiamo di proseguire con la mia dopo aver montato le catene e quindi riprendiamo il viaggio fino ai Bagni di Masino. Una fitta nebbia ricopre la vallata e, nonostante dubitiamo della presenza di ghiaccio, ci avviamo verso le cascate dell’Oro camminando su un tappeto soffice e immacolato. [continua]