domenica 13 maggio
Solitamente alla prima gita del corso di AG c’è la certezza che si farà la fine del ghiacciolo nel frizer durante un, così per solo dovere infilo il micro pile e i pantaloni lunghi nello zaino chiedendomi come potranno tornarmi utili visto che ora sono in pantaloncini e maglietta.
Lascio gli indumenti pesanti in fondo aggiungendo l’ombrello e la giacca a vento nonché una razione di cibo; altro mistero: la mia autonomia con l’AG è decisamente ridotta, ho dei consumi da Ferrari mentre quando caiano posso tirare avanti senza buttare giù nulla che tanto lo stomaco non reclama. Mistero.
Lasciamo il parcheggio di Muggiò spingendoci verso un nugolo di nuvole da tempesta, tipo tornado americano; mi sembra giusto, come recita il motto: “a maggio tira fuori l’ombrello che a settembre viene bello!” E invece lasciamo le nuvole alle nostre spalle e ci lasciamo baciare dal sole. L’aria è frizzante e l’assetto leggero è al limite ma finchè si cammina la temperatura è sopportabile anche perchè, come da prassi, qui non ci sono le salite ma dei muri spaccagambe. La via di mezzo non esiste: o si crepa di caldo o sembra di essere in Siberia d’inverno; o c’è un tempo da cartolina o il diluvio universale. [continua]