Archivio per giugno, 2021

Sergent: Serendipity (valle dell’Orco, Torino)

Posted in vie alpinistiche su roccia on giugno 23, 2021 by fraclimb

sabato 19 giugno

Ritrovo alle 6:30, ti va bene? – Rispondo all’istante – Ok – come se nulla fosse, come se fosse normale svegliarsi verso le 5:40 al sabato mattina. Per il caiano forse lo è ma io sono ancora un caiano? C’ho il dubbio perchè la panza (fattore imprescindibile) non mi è ancora cresciuta e tutto sommato in falesia riesco ancora a salire oltre il limite umano senza staffare (altro fatto che si discosta dall’essere caiano); dovrei solo verificare come mi comporterei in montagna con il mitico V+ e A0… Ciance a parte, in realtà pancia o non pancia, caiani lo si è nel cuore, è un timbro indelebile. E’ per quello che l’orario del Walter non mi fa fare una piega.
Per quanto riguarda la via, ho solo capito che si trova in valle dell’Orco ma, per il resto, non ho la minima idea di nulla. Nulla cosmico come prima dell’interrogazione di filosofia. Qualche dubbio mi viene quando il Walter mi dice che oltre ai rinvii tirerà su un paio di friendini: dunque la via non dev’essere da strisciata nelle mutande. Ma un po’ me lo aspettavo e, tutto sommato, potrebbe anche non essere un male. Trovarmi scaraventato dopo mesi da Luna su una qualche fessura da staffa certa non è forse la cosa migliore da farsi. E poi c’è l’avvicinamento: la relazione mette le mani avanti con una bella mezz’ora di sfacchinata. Noi ce ne impieghiamo di meno nonostante qualche deviazione del percorso perchè secondo il sottoscritto e il Marco all’unico bivio bisogna andare a sinistra. Ovviamente non ci mettiamo molto a capire che l’Arianna e il Walter avevano ragione. E poi bisogna trovare l’attacco. L’unica relazione chiara ci porta alla partenza di una via che però non è quella giusta. Quella dell’Oviglia invece è più nebulosa: da scontate un po’ troppe informazioni che, per uno venuto col paraocchi, non possono esserlo finchè, alla fine, una foto rischiara il buio e il Marco si illumina d’immenso: l’attacco è sulla cengia superiore. Riprendi armi e bagagli, rifai la cengia con mug’appiglio della morte (quasi) certa e finalmente raggiungi la partenza. A quel punto l’assembramento si avvicina ai limiti delle regole anti-Covid ma, alla fine, capiamo che l’altra cordata da tre sta cercando qualcosaltro. Forse dovrebbero mettere delle luminarie o dei cartelli autostradali che così la gente non rischia di perdersi: ecco cosa si ottiene andando a tirare solo plastica! [continua]

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Triangolo Lariano: bocchetta di Palanzo e pizzo dell’Asino (Como)

Posted in escursioni on giugno 17, 2021 by fraclimb

domenica 13 giugno

Il programma domenicale lo decidiamo direttamente al mattino dopo una sveglia non propriamente caiana. Così lascio girare un attimo le rotelle e, non so perchè, mi balza in mente Palanzo e un giro in bici di alcuni anni fa. L’ipotesi (e la speranza) è che l’esposizione giochi a nostro favore tenendoci al riparo da un caldo fottuto che sembra scoppiato all’improvviso come se fosse stato aperto l’altoforno di un’acciaieria. L’idea in effetti sarebbe anche buona se, invece di partire a camminare poco prima delle 11, avessimo iniziato almeno un paio d’ore prima o, come suggerisce la Jo, verso le 5 del mattino. Potrei tenerlo a mente per la prossima volta!
Passare così tra le case in pietra e il selciato delle rampe di Palanzo mi fa venire in mente una bella bistecca alla piastra solo che ora faccio io le veci del pezzo di carne! Per di più, se si aggiunge che le salite si potrebbero facilmente affrontare a quattro zampe senza doversi abbassare troppo al terreno, ne viene fuori un perfetto preludio per una serie ripetuta di infarti. A questo punto la mia unica speranza ricade nel bosco dove, in effetti, la mulattiera si infila immediatamente una volta passata l’ultima abitazione quasi come se agognasse pure lei l’ombra delle piante. Per il resto però il percorso non mostra alcuna pietà: fino a metà circa la salita si inerpica senza darci tregua con l’unico vantaggio che l’altimetro schizza verso l’alto come fosse a bordo di un razzo. [continua]

Val Menaggio: alpe Fiorina e bocchetta di Regagno (Como)

Posted in escursioni on giugno 14, 2021 by fraclimb

mercoledì 02 giugno

Avevo immaginato che la strada sarebbe stata un po’ tortuosa (d’altra parte siamo vicini alla val Cavargna) ma non mi aspettavo una simile sequenza di curve e curvette tali da rischiare l’epicondilite al gomito per il continuo girare del volante. Sul limite dell’infortunio dal troppo tirar plastica e con la Jo nelle stesse condizioni dopo una traversata del Pacifico su un guscio di noce, arriviamo così a Seghebbia dove termina la strada e dove il lockdown sembra una condizione perenne e normale. Balzo fuori dall’auto in braghette e maglietta rendendo facile il gioco all’arietta che si diverte a prendermi a schiaffi mentre la Jo, crogiolandosi nel suo pile, si congratula con il sottoscritto che, dopo millenni ad andare per monti, non ha ancora capito che qualcosa di pesante sia sempre meglio infilarlo nello zaino. Tengo duro facendo l’impassibile e confidando che il movimento sia un mio alleato e, soprattutto, che le previsioni non mi lascino a piedi. Così carico la zainetto e iniziamo a camminare lungo la strada appena percorsa fino a raggiungere l’imbocco del sentiero, una mulattiera che si perde nel mare verde di un prato che chiama “zecca, zecca, zecca!” come un mantra a ripetizione. Mi tuffo nell’erba, Jolanda a seguire, sperando che il mio abbigliamento non favorisca troppo i piccoli insetti ma alla fine delle draculiane sanguisughe nemmeno l’ombra. [continua]

Val Chiavenna: Tracciolino (Sondrio)

Posted in mountainbike on giugno 9, 2021 by fraclimb

domenica 30 maggio

Dei sette nani ne è rimasto uno solo che poi si è stirato come l’uomo di gomma col risultato che ora si trova due gambe lunghe così e due braccia che sembrano quelle di uno scimpanzè. Il problema è che, con simili dimensioni, rischia di picchiare la crapa contro la volta delle gallerie: non ci fosse il caschetto della prima guerra mondiale a proteggerlo, sarebbe probabilmente pieno di bernoccoli. Biancaneve invece ha fatto la tinta ed è diventata biondina; per il resto è sempre una gran gnocca, anzi, lo è di più dell’originale. Poi manca la strega o, almeno, manca quella col naso adunco e il bubbone peloso, la gobba e il vestito nero col cappuccio che deve aver comprato nella stessa boutique di quell’altra signora in nero e con la falce che spesso mi ha fatto compagnia nelle mie scorribande caiane. Perchè, dicevamo, forse una strega c’è, un po’ cambiata ma resta altrimenti che storia sarebbe? E la strega poi ora si è personalizzata, una strega 2.0. Per il Nano Bislungo sono i freni della bici che non si sa bene se effettivamente funzionino o richiedano l’intervento della suola delle scarpe (per altro pure queste ridotte a delle slick da Formula 1). Per Biancaneve-Gnocca-Biondina è la salita iniziale decisamente più indigesta della mela rossa. [continua]