sabato 24 e domenica 25 luglio
Il bambino pendola con un lento ma ripetuto dondolio, proprio non ne vuole sapere di stare fermo. Ho ben in mente le sue ciclopiche dimensioni: la sua larghezza abnorme è sproporzionata rispetto l’altezza. È tarchiato, come se la crescita gli fosse stata impedita e allora lui si fosse sviluppato sul piano orizzontale.
Quando me lo sono caricato temevo di stramazzare al suolo ma il suo peso, in fin dei conti, non è poi così eccessivo. E ora e lì con il suo rollio che si diverte ad essere portato verso l’alto. Anche Micol ha il suo bel da fare a trasportare il suo zaino, ma questo è il prezzo che si deve pagare per un week end con annesso pernottamento in tenda. La nostra meta è nuovamente la cima dell’Averta in Val di Predarossa: avevamo fatto un tentativo in giornata sabato scorso che però si era arenato in una semplice passeggiata e ora ci ritroviamo, carichi come muli, a ripercorrere lo stesso sentiero di pochi giorni fa. Oddio, più che sentiero, sarebbe corretto parlare di traccia e poi gande e prati ma tantè, prendiamo le cose come stanno e lentamente, schiacciati dai nostri carichi, guadagniamo quota. [continua]