Archivio per dicembre, 2016

Pizzo del Ferro Orientale: via normale (val Masino, Sondrio)

Posted in vie alpinistiche su ghiaccio e/o misto on dicembre 21, 2016 by fraclimb

mercoledì 07, giovedì 08 dicembre

RELAZIONE pdf

FOTO

Ancora una volta mi trovo solitario a inseguire i miei sogni. Probabilmente il motivo sta nel fatto che la maggior parte degli altri caiani oggi è al lavoro ma non è nemmeno da escludere che il sottoscritto possa essere piuttosto antipatico o forse con l’alito pesante. Già perchè quando mi trovo in falesia a staffare tra uno spit e l’altro, non è difficile trovare qualcun altro con le rotelle non proprio in asse ma poi, quando arriva il momento della resa dei conti, salta fuori che la zia del trisavolo dell’amico di infanzia della nonna di un lontano conoscente ha un fastidiosissimo pelo incarnito sotto l’alluce e quindi il potenziale compare deve assolutamente assistere la megera! Come risultato, mi trovo quindi a blaterare del più e del meno con la mia ombra e con il peluche di coccodrillo che tira fuori il muso guardingo dallo zaino. Gli sci sono rimasti in macchina perchè il sadomaso mi piace fino ad un certo limite: la neve infatti inizia solo sopra i 2000 metri e, tra l’altro, con un numero di centimetri non molto diversi da quello della compagnia con cui ansimo su per il pendio. Mi metto quindi a pestare neve sperando di riuscire a raggiungere l’obiettivo di giornata con il motore che ha già iniziato a dare segni di cedimento trasformando quindi gli ultimi metri in una specie di via Crucis che mi porta, finalmente, davanti alla ridente tolla rossa sormontata da uno spesso cappello nevoso. Riesco solo ad aprire la metà superiore della porta e poi, con un movimento “Cassina” che meriterebbe almeno un 9, mi ritrovo all’interno della struttura a recuperare la pala del badile modello Fiat: il manico infatti è un optional non compreso nello strumento! Poco male, non ho molto da spalare e, se non altro, l’attività mi permette di tenere alta la temperatura corporea in attesa di iniziare gli altri mestieri di casa: sciogliere la neve, preparare un buon tè quindi liquefare dell’altra neve e cucinare il risotto per la cena. Alle 20:30, dopo aver sbarrato la porta d’ingresso nel timore di non si sa cosa, io, la mia ombra e il peluche di coccodrillo ci infiliamo nel sacco a pelo e sotto un paio di coperte in attesa dell’arrivo di Morfeo. [continua]

Pubblicità

Antimedale: la Scarpa Igienica e Quo Vadis? Ubi me Paret! (Lecco)

Posted in vie alpinistiche su roccia on dicembre 16, 2016 by fraclimb

domenica 04 dicembre

RELAZIONE pdf

FOTO

Torno su questa parete lecchese dove non avrei mai immaginato che potesse esserci una linea che salisse tra la Chiappa e la via degli Istruttori. A volte mi chiedo come faccia l’occhio dell’alpinista a trovare una via nei meandri di una ragnatela. Eppure anni fa qualcuno è passato proprio da lì e ora la linea è stata ripulita e sistemata, pronta per noi FF alpinisti! C’è poi anche da considerare l’abilità di Cece a restare sempre aggiornato su qualsiasi novità dell’area lecchese e non solo mentre il sottoscritto se ne sta inesorabilmente sepolto sotto gli strati di polvere dell’antichità attraverso la quale solo molto di rado riesce a filtrare qualche notizia.

Ci troviamo quindi a ripercorrere il primo tiro degli Istruttori e poi, con un’indicazione quanto mai vaga, inizio a salire verso l’ignoto: l’unica informazione è che dovrò stare a sinistra della via di partenza, così mi avvio alla caccia delle protezioni che mi guideranno verso la sosta successiva. Scalo sull’ottima roccia della parete raggiungendo rapidamente un punto di fermata ma mi sembra un vero peccato porre già un termine a questa danza così continuo a salire senza minimamente pensare che la corda potrebbe non essere sufficiente. Risolvo quindi il primo rebus della giornata e poi mi avvio verso l’alto per placca super compatta fino al termine del tiro che, fortuna vuole, arriva poco prima della fine della corda! Non mi resta quindi che recuperare Cece e osservare intanto la pancia che gongola più in alto. Le lunghe ore passate a tirare plastica e che fanno inorridire l’aquila tornano però utili e l’amico supera il tiro seguente nonchè probabilmente anche il più duro: seguo quindi le sue maestrie non proprio convinto della logicità del percorso che, giusto ad una spanna, potrebbe passare sulla più facile via degli Istruttori per poi continuare con un altra breve lunghezza lungo la quale rischio quasi di perdermi! Ci troviamo così alla base di un evidente tetto che impaziente aspetta al varco il buon Cece. [continua]

Engadina: piz Murtèl (Grigioni)

Posted in scialpinismo on dicembre 2, 2016 by fraclimb

domenica 27 novembre

RELAZIONE pdf

FOTO

Chi inizia bene è a metà dell’opera e io cerco di mettermi nelle migliori condizioni per inaugurare al meglio la stagione sciistica. La voglia di neve inizia già dal lunedì spinta da un tempo che da settimane non permette di caianare e dalla bianca farina che ha iniziato a depositarsi sulle vette aggiungendo ulteriore combustibile ad un fuoco già particolarmente vivo. Inizio quindi la spasmodica ricerca di un socio ma sembra che quasi tutti i tentativi cadano nel vuoto: sarò forse costretto ad un’apertura in solitaria? Provo allora a giocarmi una nuova carta, una possibilità che non avevo ancora provato a buttare sul tavolo: recupero il numero di Giorgio, mi metto d’accordo e mi ritrovo così in ballo per una sciata a bordo pista con arrivo al Murtèl. D’altra parte sembra che di meglio non si possa fare visto che sotto i 2000 regnano ancora i prati e sopra i battelli di neve promettono condizioni difficilmente sciabili. Così, tolto dallo zaino qualsiasi intenzione di tranquilla pascolata, inforchiamo gli sci e iniziamo a macinare metri su metri come se fossimo inesorabilmente in ritardo. Praticamente il gruppo ben presto si srotola lungo il percorso come una stringa di liquirizia mentre cerco di non perderne mai la testa perchè ho una reputazione da difendere e, a discapito dell’attrezzatura anacronistica,, non ho alcuna intenzione di passare per lo scarso o il neofita di turno. Là davanti intanto premono con costanza sull’acceleratore senza alcuna intenzione a mollare la morsa così che rapidamente raggiungiamo la zona aperta delle piste per poi allontanarci sui tracciati ancora chiusi e avvicinarci rapidamente all’intermedio della funivia. Intanto si apre una sorta di partita a braccio di ferro tra la potenza psicologica della mia testa e quella fisica delle gambe: il timore di poter collassare da un momento all’altro si fa infatti sempre più vivo ma, evidentemente, la sotto tutto gira al meglio così da permettermi di arrivare all’intermedia con una buona dose di energie di riserva. [continua]