mercoledì 07, giovedì 08 dicembre
Ancora una volta mi trovo solitario a inseguire i miei sogni. Probabilmente il motivo sta nel fatto che la maggior parte degli altri caiani oggi è al lavoro ma non è nemmeno da escludere che il sottoscritto possa essere piuttosto antipatico o forse con l’alito pesante. Già perchè quando mi trovo in falesia a staffare tra uno spit e l’altro, non è difficile trovare qualcun altro con le rotelle non proprio in asse ma poi, quando arriva il momento della resa dei conti, salta fuori che la zia del trisavolo dell’amico di infanzia della nonna di un lontano conoscente ha un fastidiosissimo pelo incarnito sotto l’alluce e quindi il potenziale compare deve assolutamente assistere la megera! Come risultato, mi trovo quindi a blaterare del più e del meno con la mia ombra e con il peluche di coccodrillo che tira fuori il muso guardingo dallo zaino. Gli sci sono rimasti in macchina perchè il sadomaso mi piace fino ad un certo limite: la neve infatti inizia solo sopra i 2000 metri e, tra l’altro, con un numero di centimetri non molto diversi da quello della compagnia con cui ansimo su per il pendio. Mi metto quindi a pestare neve sperando di riuscire a raggiungere l’obiettivo di giornata con il motore che ha già iniziato a dare segni di cedimento trasformando quindi gli ultimi metri in una specie di via Crucis che mi porta, finalmente, davanti alla ridente tolla rossa sormontata da uno spesso cappello nevoso. Riesco solo ad aprire la metà superiore della porta e poi, con un movimento “Cassina” che meriterebbe almeno un 9, mi ritrovo all’interno della struttura a recuperare la pala del badile modello Fiat: il manico infatti è un optional non compreso nello strumento! Poco male, non ho molto da spalare e, se non altro, l’attività mi permette di tenere alta la temperatura corporea in attesa di iniziare gli altri mestieri di casa: sciogliere la neve, preparare un buon tè quindi liquefare dell’altra neve e cucinare il risotto per la cena. Alle 20:30, dopo aver sbarrato la porta d’ingresso nel timore di non si sa cosa, io, la mia ombra e il peluche di coccodrillo ci infiliamo nel sacco a pelo e sotto un paio di coperte in attesa dell’arrivo di Morfeo. [continua]