Archivio per dicembre, 2012

Valle Spluga (o val San Giacomo): Couloir della condotta forzata 2

Posted in cascate on dicembre 28, 2012 by fraclimb

sabato 15 dicembre

RELAZIONE

Non è che sia proprio convinto, l’anno scorso le uscite sulle cascate hanno portato poco divertimento e tanti patemi ma alla fine ancora una volta eccomi qui a preparare lo zaino per andare a spicozzare.

Carico tutto e vado da Micol; è quindi oramai sera quando mi accorgo di aver lasciato le picche in garage. Va bene che con la neve che sta mettendo giù, forse le cascate potranno essere sciabili, ma rinunciare completamente agli attrezzi mi pare un po’ un azzardo. Così sabato mattina anticipo la sveglia, torno a casa e precipitosamente (per quanto possa permettere prima un mezzo spala neve poi un bus di linea) vado a prendere Luca. Il risultato è scontato: 20’ di ritardo al Bione dove ci aspettano Cece, Colo e Luca 2. Carichiamo l’auto di Luca 2 e partiamo.

Piove; poi nevica e ancora piove. A Dubino è tutto bianco: sembra di essere in Siberia, coi fiocchi che cascano a badilate e la strada dello stesso colore sbiadito del cielo. Raggiungiamo Chiavenna e saliamo verso Chiareggio: continua a nevicare ma almeno meno fitto. Alla fine decidiamo di provare la cascata della condotto forzata perchè probabilmente per raggiungere le colate della val Febbraro dovremmo nuotare nella polvere. La nostra trincea ce la scaviamo comunque per raggiungere l’attacco dove serpeggia la stessa domanda: ma è salibile? Noi ci proviamo: parte Colo con Cece e Luca 2 mentre Luca mi propone di salire sul tratto a destra di un grosso masso. Lo guardo allibito per la sua convinta propensione al suicidio mentre si avvia all’appuntamento col patibolo. La mannaia è appesa ad un filo da sarta. Luca finalmente se ne accorge e scarta di lato salendo per lo stesso percorso seguito da Colo. Per il momento siamo salvi. [continua]

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Tramonto: Amon-Ra, il Piccolo Principe e il Diedro del Mistero (Como)

Posted in vie alpinistiche su roccia on dicembre 28, 2012 by fraclimb

domenica 09 dicembre

RELAZIONE pdf (Amon-Ra e il Piccolo Principe)

RELAZIONE pdf (il Diedro del Mistero)

Fregato, resto fregato. Dopo il giro a vuoto di ieri, lascio Luca a congelarsi a San Martino mentre Cece e Colo si preparano a sfacchinare su per il Grignone con le rispettive “mogli”. Ora che mi attivo è quasi l’ora di pranzo e quindi metto subito da parte l’idea di andare a sciare. Non mi resta che il classico e immancabile Sasso Giallo! Ma mentre salgo al parcheggio, cambio idea: perchè non andare su una delle multipich del Tramonto? Oramai sono diventato un arrampicatore sportivo, anche la terminologia è da FF! Devo assolutamente rimediare e quindi pianifico una salita in stile big wall con saccone al seguito. La scelta ricade su una via che avevo già affrontato, Amon Ra ma con l’uscita su Piccolo Principe. Questi almeno sono le intenzioni ma prima bisogna iniziare. La prima lunghezza è una formalità ma il traverso finale mi da qualche pensiero per il recupero del saccone; intanto torno all’attacco e “pulisco” il tiro tornando poi alla sosta finale. Inizio quindi a recuperare la corda e il sacco si incastra immediatamente. Provo e riprovo ottenendo solo un nulla di fatto; non mi resta quindi che scendere nuovamente e liberare il saccone. Ritorno su e ora il sacco sale finchè non è la corda ad impigliarsi, ottimo! Sbroglia la corda, libera il sacco e alla fine ho tutto con me. Questo maledetto tiro mi ha occupato per una mezza era geologica, solo perchè voglio provare a fare quello da big wall! Finalmente riprendo a scalare: salgo, salgo, salgo fino ad una placchetta e poi, rapidamente sono alla sosta. Torno giù e sistemo il sacco così che non si incastri fiducioso anche nella leggera inclinazione della lunghezza. In effetti questa volta tutto fila liscio ma, a scanso di equivoci, preferisco non portarmi dietro il fardello anche sull’ultimo tiro. Inizio a salire con l’intento di superare la lunghezza a vista e in effetti riesco a passare lealmente il primo tratto per poi arrivare dove la parete si fa un po’ aggettante. Studio i movimenti e provo ma alla fine sono costretto a mungere e appendermi. Tirando un paio di rinvii raggiungo sano e salvo la sosta per poi fissare la corda e ripetere quindi il tiro in libera. [continua]

Parete del Baffo: tentativo (val Masino)

Posted in vie alpinistiche su roccia on dicembre 16, 2012 by fraclimb

sabato 08 dicembre

FOTO

L’inverno ci frega. Arrivato repentino, manda al vento tutti i sogni di gloria che a questo punto verranno rimandati all’arrivo della primavera, sempre che Luca sia ancora dell’idea di andare su quelle placche mortali! Ma nonostante le condizioni semi patagoniche, ingenuamente, salgo a San Martino con un minuscolo barlume di speranza di riuscire almeno a salire qualcosa. Ma se la vista dall’automobile sembra promettere discretamente bene, appena apro la portiera la temperatura rigida fa crollare anche le speranze del caiano più ottimista. Andiamo comunque in Valle per dare un occhio e accertarci definitivamente che l’area è off limits e quindi proviamo al Remenno: sulla sud si scala con gli scarponi, mentre sulle altre pareti probabilmente ogni tentativo si tradurrebbe nella perdita delle dita. Poi mi lascio sfuggire una frase e di corsa torniamo a casa a prendere il materiale da “big wall”. Riprendiamo la strada verso la pianura raggiungendo così il parcheggio alla base del nostro obiettivo. Caricati gli zaini, ci infiliamo in un bosco di castagni e iniziamo a salire per traccia, rovi e sassi alla volta delle parete, pregustando un bel antipasto d’avventura mentre superiamo i resti di un’antica frana ricoperti da un sottile e malefico strato di neve.

Intanto, il visibile obiettivo prima sembra allontanarsi sempre più, poi farsi gigantesco e infine, quando ne raggiungiamo la base, tornare in formato tascabile. La roccia comunque, nonostante le scarne e pessimistiche informazioni sembra compatta e per colori e fattezze ricorda decisamente il Caporal. Scarichiamo le nostre schiene e iniziamo quindi a guardarci intorno: di linee salibili solo con protezioni tradizionali ve ne sono in discreta abbondanza e alcune, fantastichiamo, anche di artificiale estremo. [continua]

Oberhalbstein: Campagnun

Posted in scialpinismo on dicembre 16, 2012 by fraclimb

domenica 02 dicembre

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FOTO

Dopo la super prestazione di ieri, oggi è di scena lo sci. Ci troviamo a Lecco e siamo in 11 per poi diventare 13 a Chiavenna. Non abbiamo un’idea chiara su dove andare così viene buono il consiglio del Berna che mi dice di andare al Lagrev. Avendolo però già salito, gli chiedo del Campagnun: “Il Campagnun? No! Non andare a farlo! Non credo sia possibile scendere verso Bivio… e tornare indietro da dove si è saliti è una menata!”. Riferisco la cosa alla combricola e decidiamo quindi di puntare al Lagrev.

Ma il parcheggio scivola via sotto le ruote della macchina: nonostante strombazzi e faccia i fari, Cristian prosegue diritto, oltre lo Julier. Riprendo così a guidare e, dopo pochi tornanti, raggiungiamo il resto del gruppo fermo davanti alla valle del Campagnun. Ma come?! La giustificazione della variazione è dovuta alla temperatura “fredda” e al non volere passare la giornata all’ombra, ma d’altro canto se non fa -14 d’inverno, quando dovrebbe farli? Sono quanto meno perplesso ma assecondo la decisione e mi accodo al drappello che si allontana dalle auto.

Gli sci scivolano sulla neve polverosa ma di dislivello se ne guadagna ben poco: continuiamo ad avanzare nella valle mentre il sole inizia a scaldare abbondantemente il nostro incedere. [continua]

Falesia di Cranna: 7b a vista (val Chiavenna)!

Posted in falesia on dicembre 10, 2012 by fraclimb

sabato 01 dicembre

Pianifichiamo tutto per bene e con trepidazione aspetto che arrivi finalmente il sabato. E poi piove. Non forte, quella pioggerellina fastidiosa che però bagna tutto  e quindi, quando ci troviamo a Lecco, non sappiamo minimamente cosa fare. Guardiamo il Medale che ci appare ricoperto di nuvole mentre sulla parete risale un branco di salmoni. Per oggi quindi ogni sogno di gloria e caianesimo extreme torna sotto le coperte mentre ci dovremo accontentare di una giornata in falesia; già, ma quale? Luca propone Cranna, una falesia in val Chiavenna; ovviamente noi caiani non sappiamo nulla sul posto ma alla fine ci infiliamo in macchina e puntiamo verso la nuova meta. Tanto per una volta la benza la mette Luca! Senza guida né un’idea precisa della posizione della parete, girovaghiamo tra Prosto e Villa di Chiavenna prima che Cece riesca ad individuare la meta dietro il palazzo Vertemate Franchi. Andiamo a dare un’occhiata, giusto per avere un’idea e ci appare una parete asciutta grazie ai tetti che la riparano. Insomma, anche oggi potremo scalare! Iniziamo cauti scaldandoci su questa roccia tipo gneiss per poi lanciarci su un 7b. Luca ovviamente chiude il tiro a vista mentre al sottoscritto proprio non riesce la spallata con successivi appigli sfuggenti. Intanto Cece e Colo si buttano sul tiro a destra, un altro 7b, portando a casa risultati migliori del sottoscritto. Il posto non è male, piccolo ma tranquillo e per di più si aggiunge alla lista delle falesie dove si può scalare anche con la pioggia.

Ci spostiamo quindi sulla sinistra: Cece e Colo si buttano su un bel 6b+ (che poi Luca dirà essere forse 6c) mentre il sottoscritto si lascia attrarre dalla lunghezza di fianco, Bastian Contrari (7b). La linea non presenta evidenti strapiombi ma solo un paio di gradini rovesci per poi terminare con un diedro aggettante. Quello sembra il crux del tiro. Da un lato sono invogliato ma dall’altro so di avere poche chance di uscire alla sosta senza sputare sangue; tra l’altro Luca sembra stranamente appagato dei tiri fatti fin’ora e, alla domanda se intenda fare anche lui il tiro, risponde picche sostenendo che, in qualche modo, riuscirò comunque a uscirne. [continua]

Zucco dell’Angelone: Specchio di Zinco

Posted in vie alpinistiche su roccia on dicembre 6, 2012 by fraclimb

domenica 25 novembre

Il ritrovo con i fantomatici amici di Luca è al cimitero di Albavilla, decisamente non la scelta migliore come inizio di una giornata d’arrampicata! Mi informo comunque sull’identità dei due perchè la provenienza mi lascia sorgere qualche dubbio ma, alla risposta di Luca, ribatto: “Ah, non li conosco”, “ma come?! Matteo Della Bordella???”. Sti stra biiip! Non avevo capito! Bene oggi si staffa e basta!

Arriviamo al parcheggio dell’Angelone e, manco l’avessimo fatto apposta, ecco che compaiono gli altri caiani: Cece e Silvia, Colo e Fra, Vera e Cristian. E io son qui con questa schiera di super eroi mentre gli altri andranno a divertirsi su qualche bella “plaisirata”! Alla fine comunque ci dividiamo in tre drappelli e siccome Luca è infortunato ad una spalla, mi trovo a camminare verso una probabile rizzata di capelli su una qualche “facile” via da salire rigorosamente in conserva. Beh, andiamo prima a vedere e poi valutiamo! La voce interiore dell’auto preservazione non tace un secondo.

 Luca mi porta prima un po’ a zonzo tra le varie strutture prima di decidersi a farmi imboccare la traccia giusta: do un occhio alla relazione e la salita sembra sufficientemente semplice anche se, chiarisco, il 6b+ lo faremo con le dovute sicure! Intanto altri caiani sono già alle prese con la via in stile big wall e quindi, chiesta conferma se quella sia la via del Fazzini, ci sentiamo dire: “mah… cercavamo Condorpass!”. Ah bene: è su una struttura in un canale più a destra! [continua]

Engadina: Diavolezza

Posted in scialpinismo on dicembre 3, 2012 by fraclimb

sabato 24 novembre

FOTO

Come dice il proverbio “chi non risica non rosica”. Sfrutto l’idea di un amico e mi metto a studiare la situazione della neve e delle piste in Engadina. Non siamo ancora a dicembre ma il fatto che alcuni impianti siano stati aperti già dal week end dei morti, mi da buone speranze di centrare l’obiettivo. E infatti le osservazioni a tavolino decretano che si potrebbe dare il la alla stagione scialpinistica ma comunque, memori dell’esperienza di un paio di anni fa, carichiamo in auto anche gli scarponcini da trekking.

Partiamo comodamente da casa e tranquillamente raggiungiamo la bella valle svizzera: alla nostra destra i pendii sono ben imbiancati mentre dall’altra parte dove batte il sole spicca ancora il giallo verde dei prati ma comunque non ci perdiamo d’animo confidando che in val Roseg ci sia la sperata coltre bianca.

Sento puzza di bruciato; c’è fumo ma niente arrosto. Parcheggio all’imbocco della valle e vado a dare un occhio: il pollo è completamente sparito, non c’è traccia neppure delle sue ceneri. Se salissimo da qui con gli sci, faremmo solo scintille sui sassi della sterrata. Questo è almeno lo scenario che mi si presenta davanti provo ad accedere all’imbocco della val Roseg. Riferisco la cosa a Micol proponendole di salire fino a Diavolezza dove sono quasi certo della presenza della neve. Il motore torna così a cantare finchè l’auto si ferma davanti la stazione della funivia. Il segugio questa volta ha fiutato giusto: davanti a noi il pendio ci appare finalmente imbiancato con una lingua ben pestata dal lavoro del gatto delle nevi. [continua]