Archivio per gennaio, 2023

Val Gerola: monte di Salmurano (Sondrio)

Posted in scialpinismo on gennaio 26, 2023 by fraclimb

sabato 14 gennaio

Potrebbe essere la resa dei conti, la differenza tra la vita e la morte dello scialpinismo. Così salgo sul ring delle responsabilità a farmi prendere a cazzotti dall’ignoto e, quando questo ha finito, dal compagno con la maglietta “dubbi”. Eppure il mio cervello, allenatore da strapazzo con l’abilità nell’illudermi che la soluzione sia sempre semplice e che comunque “poi si vedrà”, mi aveva tranquillizzato: risalite le piste, vi fate una bella sciata e vedrai che tutto filerà liscio. Solo che quello non ha tenuto conto dell’imprevisto, il tranello di cui l’ignoto fa uso ed abuso: l’apertura degli impianti! Mi arrovello a cercare informazioni su internet ma, chissà perché, a volte cercare qualcosa sulla rete è come pretendere di individuare il fatidico ago nel pagliaio. Così provo col caro e vecchio telefono ma dall’altro lato mi risponde solo un laconico TUUUUU. Mi metto davanti allo specchio e mi convinco che presto i nodi verranno al pettine. Ora è solo necessario indorare la pillola e scaricare la colpa su qualcun altro: “Hanno aperto gli impianti… Non possiamo risalire le piste… C’è una gita semplice…”. Forse sono parole che servono a convincere più il sottoscritto che le due Laura ma tantè. Almeno all’inizio la fortuna sembra aiutarmi, perché questa non è vero che aiuti gli audaci ma, piuttosto, chi va in giro a casaccio che non è detto sia sempre la stessa cosa. Prendiamo la mulattiera col sottoscritto che spera poi di riuscire a scendere dalle piste e forse le Laura si convincono un po’ di quello che dico. Male, malissimo! Poi la stradina piega a sinistra e noi abbandoniamo ogni speranza di poter ridiscendere dalla nera. Il gioco al momento però non sembra particolarmente duro: il pendio si allunga più in orizzontale che in verticale e così, pigramente, ci avviciniamo sempre più alla vetta. In effetti il ritmo è da scampagnata dell’oratorio ma, del resto, non vedo buone ragioni per trasformare questo salto nel buio in una disperata rincorsa di un rovinoso disastro. Meglio salire in tutta calma, snocciolare pillole di saggezza come se ne sapessi effettivamente qualcosa e intano pensare a dove sarà meglio scendere. [continua]

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Zuccone Campelli: canale dei Camosci (Lecco)

Posted in vie alpinistiche su ghiaccio e/o misto on gennaio 26, 2023 by fraclimb

sabato 24 dicembre

Che si fa la vigilia se non mettersi nelle migliori condizioni per poter superare le maratone con le gambe sotto il tavolo delle giornate successive? C’è stato un tempo in cui col Jag e Walter siamo partiti per un Natale in rifugio ma ora il primo è desaparecidos, il secondo ha messo la testa a posto (almeno per il 25 dicembre) e anche per il sottoscritto sarebbe forse un po’ un problema impegnarmi col Caianesimo in una due giorni. Così optiamo per tentare un canale sopra i piani di Bobbio; alpinismo esplorativo e ravano assicurato: insomma un bel mix prima di scartare i regali sotto l’albero! Logico poi che di prendere la funivia non se ne parli minimamente anche se, almeno all’inizio, l’idea mi lascia un po’ perplesso: la pigrizia sembra che stia prendendo lentamente il sopravvento ma avendo io una dignità da difendere, non oso controbattere. E poi è solo una questione mentale: se avessimo puntato a qualcosa al Grignone, lo sbattimento sarebbe stato analogo. Così parto incespicando sui miei piedi perché non ho pensato a prendere la frontale ma basta poco perché la luce dell’alba sia sufficiente per distinguere le punte degli scarponi e io possa trottare su per la mulattiera. In alto il pendio è cosparso di uno strato di neve non particolarmente cospicuo e, sostanzialmente, già battuto; gioia e dolori: la prima perché ci risparmia di affondare nel bianco elemento, la seconda perché la traccia è a tratti una pista per il pattinaggio. Intanto le cabine poco sopra le nostre teste iniziano a muoversi trasportando scioatori che si staranno chiedendo cosa ci facciano due babbei a sudare per arrivare ai piani di Bobbio. Quando ci arriviamo è un po’ come essere in un girone dell’inferno, solo che qui i dannati hanno pagato per fare la coda agli impianti e racchettare sulle finte discese delle piste. Noi facciamo come Dante e Virgilio (anche se non mi è ben chiaro chi dei due sia la guida): attraversiamo i gironi e ci dirigiamo verso il Purgatorio. [continua]

Val Bedretto: piz Cristallina (Ticino)

Posted in scialpinismo on gennaio 24, 2023 by fraclimb

sabato 17 dicembre

Il motore è caldo e rodato e la fame si fa sentire sempre più feroce; è come un mulinello che vorticosamente si trasforma in uragano: da qualche parte bisogna farlo pur sfogare. Così riprovo a convincere il Walter ad andare al Cristallina dopo l’esperienza del Gradinagia e alla fine lui cede (prima o poi riuscirò a convincerlo anche a provare una certa via in Medale ma questa, forse, sarà un’altra storia) mettendo però i puntini sulle “i”: “vengo ma si sale con calma!” Non capisco a cosa l’ammonimento si possa riferire soprattutto visto che in altre occasioni ho dovuto sputare sangue dietro le sue chiappe però, giuro giuretto, terrò a freno l’istinto. La traccia nel bosco mi sembra eccessivamente dispersiva: gira in tondo senza arrivare al punto un po’ come quando si annaspa alla ricerca di una risposta che non si conosce. Poi il bosco finisce e noi ci addentriamo nella valle, una fenditura che si insinua tra le cime costellata di massi e che sembra nascondere un piccolo paradiso per il boulder. Un raggio di sole scongela le nostre sinapsi e il Walter si ricorda del suggerimento del Tommy: “potremmo scendere dalla val Cassinello; solo che dovremmo ripellare per poco più di 100 metri”. Ci penso un po’: perché no? In fondo una risalita ci può stare e poi cosa sono 100 metri? Un nonnulla, una goccia nel mare. A volte però la goccia è quella che fa traboccare il vaso: non mi viene in mente e acconsento all’idea anche perché il ritorno dalla valle dei blocchi si prospetta come una racchettata senza fine. Al momento ci godiamo il secondo raggio di sole davanti la capanna mentre il pendio che sale alla vetta giace illibato: al rientro ci penseremo poi. Un occhio alla carta e uno al terreno e poi parto tagliando il pendio. La soluzione non sembra un’idea geniale ma oramai ci sono dentro: mi sincero che il Walter mi veda e poi inizio a tracciare. Ancora una volta le paturnie sono ben superiori alla realtà e io mi ritrovo sano e salvo nel circo finale del Cristallina. [continua]

Val Bedretto: Grandinagia (Ticino)

Posted in scialpinismo on gennaio 24, 2023 by fraclimb

sabato 10 dicembre

Tecnicamente sono già alla terza uscita dell’anno ma difficilmente potrei sostenere di avere fatto altrettante scialpinistiche. Dopo il Ritzberg infatti ho avuto l’ideona di provare la capanna Corno Gries in Bedretto, un po’ perché di neve in giro non è che ce ne sia così tanta e un po’ per le limitazioni della gita sociale dei neofiti. L’obiettivo era quello di dare un assaggio della disciplina sperando di non trasformarlo nell’ultima esperienza di scialpinismo, tenendo poi bene a mente che il bollettino prometteva un bel 3 un po’ da ogni parte e, non ultimo, cercare di evitare di passare troppo tempo seduti in macchina. Insomma, una bella sfida per quella manciata di neuroni ancora in grado di lavorare che mi ritrovo nella scatola cranica. Da qui la brillante idea di raggiungere il rifugio, rinvigorita dal potenziale optional di infilarsi nel locale invernale per consumare il pranzo. Unico neo della gita (oltre al fatto che di sole ne abbiamo visto quanto quello che si becca sotto il tunnel del Bianco) è che se quello si definisce scialpinismo io, scarpone, potrei arrogarmi il diritto di giocare a pallone meglio di Messi.

Ancora una volta poi mi sembra di sopportare meno bene il freddo: sarà forse che nell’ultimo periodo, tra una cosa e l’altra, ho tirato un po’ i remi del caianesimo in barca ma è anche vero che l’allenamento col termostato di casa dovrebbe dare i suoi frutti. Mi sento però in forma e così inizio a mangiarmi la salita e, al contempo, filosofeggio sulle domande esistenziali dello scialpinista: ma da questo bosco dove diavolo scenderemo? [continua]

Valle Maggia: Ritzberg (Ticino)

Posted in scialpinismo on gennaio 24, 2023 by fraclimb

mercoledì 07 dicembre

Sto invecchiando, mi sembra evidente: scendo dalla macchina e il signor inverno mi tira quattro manrovesci che per poco non mi stendono. Eppure il termometro dell’auto non era così pessimista, con l’asticella non molto lontana dal livello zero il cui raggiungimento ora mi sembra complicato come sognare la sufficienza in una versione di greco. Non mi resta che anticipare il Carnevale, coprirmi come una versione dimagrita dell’omino Michelin e sperare che appena gli sci cominceranno a scivolare la fornace interna inizi a elargire i suoi frutti. E invece nulla: finchè restiamo nella conca ombrosa di Mordor-Bosco Gurin, dove il sole batte come la gran cassa in un concerto di fiati, non mi viene proprio la minima idea di svestire il mio costume da venditore di pneumatici. Non che le cose cambino molto quando il sole finalmente illumina il pendio ammantato di polvere bianca ma, almeno, ci lasciamo alle spalle quell’ambiente che, solo a guardarlo, ricorda un po’ una cella frigorifera. In giro non c’è anima viva ma, del resto, questa è la giornata di festa del milanese, unico momento in cui mi si invidia il mio stato di pendolare cronico; siamo solo noi: io, Tommy e il Gabri a sfidare la traccia su cui sembra già passato un esercito. La meta è la montagna dei cracker causa, ere geologiche fa, di furibonde lotte con mio fratello al rientro dalle sciate ma, al momento della proposta del Tommy, la cosa non mi passa nemmeno per l’anticamera del cervello: probabilmente le sinapsi erano già congelate in previsione dell’incontro di box del mattino. La traccia ci saluta proseguendo verso destra mentre noi dobbiamo inoltrarci nella conca sulla polvere intonsa e così metto i panni di Picasso e inizio a disegnare la mia linea. Il Ritzberg mi pare come l’oasi nel deserto: un miraggio inavvicinabile eppure, mentre il tempo scorre, mi ritrovo prima di quanto avessi creduto sotto i pendii finali. Guadagniamo rapidamente quota fino al crinale dove l’altro elemento immancabile della stagione fredda fa la sua comparsa in scena. Ne avrei fatto volentieri a meno ma, tutto sommato, la sua presenza, sebbene fastidiosa, resta discreta: il volto si intorpidisce sotto l’effetto di una brezza pungente ma più che sopportabile e lontana cugina del vento che ha trasformato la neve di questo versante in una rappresentazione in gesso di un mare in tempesta. Cavalco le onde sperando siano magnanime durante la discesa e, finalmente, arrivo sul colmo della scatola di cracker. [continua]