sabato 21 gennaio
Quest’anno ho voglia di canali; sono stuzzicato anche dal tornare a provare qualche facile cascatella, un misero saltino ghiacciato ma ho sempre qualche dubbio in merito: sarò capace? Non rischio l’ennesimo buco nel ghiaccio? Inoltre non riesco a trovare un socio che sia disposto a portarsi dietro un probabile sacco pieno di isterismi! Cosi quando il Dani mi chiede se ho voglia di una sciatina all’inizio storco un po’ il naso e provo a rilanciare con l’alternativa più caiana. Lui però si mostra risoluto, io ci penso un po’ e alla fine accetto: in fondo se optiamo per una cima con un tratto tecnico, mi posso prendere una piccola soddisfazione.
Definiamo la meta in auto dopo aver scartato la val Bedretto e un’altra zona ad inculandia, là dove praticamente terminano le Alpi e inizia la sterminata pianura teutonica. Caso vuole che c’ho anche la carta della zona del Susten e, alla fine, decidiamo di andare lì.
Quando arriviamo al parcheggio improvvisato dove termina la strada pulita, già una discreta fila di auto ci precede: ci prepariamo e iniziamo quindi a risalire lungo la traccia sopra il nastro d’asfalto imbiancato. Non so se sono io o il Dani a dettare il ritmo, fatto sta che, per i miei gusti, ci stiamo muovendo con eccessiva fretta. Informo quindi l’amico che con quel passo non reggerò certo i 1500m e rotti che ci aspettano; lui è dello stesso parere – bene! – però continuiamo a correre come forsennati! Quando poi iniziamo a salire per il pendio, il Dani continua a correre: forse sono io a non essere in forma, fatto sta che al Murtèl mi era parso di fare decisamente meno fatica! Molto probabilmente è la partenza a razzo ad avermi piegato. Così quando arriva la prima pausa, dopo che oramai mi ero convinto di dover attendere la vetta o un mio collasso per sperare in una tregua, finalmente riesco ad abbassare lo stantuffare del cuore! [continua]