Archivio per ottobre, 2017

Wendenstocke: Aureus (Berna)

Posted in vie alpinistiche su roccia on ottobre 26, 2017 by fraclimb

domenica 15 ottobre

FOTO

C’è qualcosa che non va nella mia stabilità psichica arrampicatoria; forse l’aver tirato troppi chiodi quest’estate non ha giovato alle mie giä di per se scarse doti di liberista. Eppure il richiamo della muraglia fidiana del Wenden risuona oramai da troppo tempo e, alla fine, cedo. Sento allora il Gughi e mi accordo per un tentativo in giornata per poi, immancabilmente, vedermi scorrere i fotogrammi di un recupero con l’elicottero ma, soprattutto, l’incubo di una fattura con troppi zeri prima della virgola! Poi arriva il trillo della sveglia caiana e il film sembra sparito dai cartelloni del cinema; è forse solo l’effetto della levataccia caiana che ha scombussolato la mia psiche lasciandole credere che anche oggi si tireranno chiodi?

Quando arriviamo al parcheggio affollato di svizzeri teutonici come fossimo alla fiera dell’Emmental, il sole ha appena iniziato a rischiarare il cielo. Non ho particolare fretta ma non intendo nemmeno attendere tutta la mattinata che Gughi finisca i suoi bisogni in una toilette naturale che l’amico ha individuato oltre il raggio d’azione di un missile intercontinentale! Poi finalmente iniziamo a risalire l’infido prato finchè anch’io devo concimare il terreno con una scarica mordi e fuggi mentre il socio, nuovamente intento a svuotare le interiora, ruba ulteriore tempo a quello che sarà necessario per tirarmi su per la parete alla rapidità di un bradipo zoppo! Terminati quindi i nostri bisogni, continuo a seguire l’istinto piuttosto che una vera traccia fino ad arrivare sotto la parete, cosa per altro complicata come individuare una colonna in pizza San Pietro. Iniziamo cosü a scandagliarne la base per trovare la fatidica nicchia di partenza ma l’unica struttura che possa rassomigliarle è poi sovrastata da una muraglia blu e gialla che rassomiglia ad una mazza pronta a calare su chi osasse salirla. Mi viene allora il dubbio di essere ancora sotto il Dom e così iniziamo a peregrinare più a destra fino a sbattere contro il nome della via per gli scarsi. A questo punto non posso certo tirarmi indietro e, tanto meno, inventarmi una scusa che mi permetta di svicolare dai miei doveri, così mi carico i ferri e inizio a scalare o, meglio, a mungere già il primo rinvio. [continua]

Pubblicità

Sasso Cavallo: via degli Amici (Grigna, Lecco)

Posted in vie alpinistiche su roccia on ottobre 6, 2017 by fraclimb

lunedì 02 ottobre

FOTO

Quando settima scorsa Luca mi scrive con due parole “Sasso Cavallo?”, elaboro rapidamente le possibili cause di morte e, non individuandone alcuna evidente, rispondo “ok, per fare cosa?” “via degli amici”. Sono a posto: il Luca vorrà tentare la libera; do un occhio alla relazione e scopro che su ogni tiro c’è almeno l’A2 e quindi mi metto nell’ottica del passeggero assicurante sicuro che dopo il mio passaggio la linea potrà essere gradata V e A4! Così inizio a focalizzare e metabolizzare l’obiettivo finendo però col farne indigestione esasperando il mio già labile equilibrio psichico tanto che domenica sera quando mi infilo sotto le coperte, mi chiedo perchè diavolo mi sia ficcato in questa situazione.

Lasciamo il parcheggio al Cainallo sotto una coperta di nubi bucata e il cui lembo non riesce nemmeno a coprire la Valsassina: sembra che le previsioni siano state più pessimiste della realtà. Non so se gioire o disperarmi per l’unica scappatoia che inizia a scivolarmi dalle mani. Eppure mi incammino verso il patibolo con la strana sensazione che nemmeno Luca sia effettivamente convinto di lanciarsi nel tentativo. Arriviamo così alla base del Cavallo in perfetto orario rispetto l’appuntamento col nebbione lievitato da Mandello mentre scendevamo dalla val Cassina: il grigio della parete si mimetizza con quello del cielo che, a sua volta, tracima sul prato come quando lottavo con tempere e forme da riempire troppo piccole per la punta del pennello vomitando sul foglio un incomprensibile tavolozza di colori. La nebbia staziona e noi con essa; un giorno o l’altro tutto quest’umido mi presenterà il suo conto ma al momento non ho il coraggio di mostrare la mia coda di paglia confidando nella stabilità della massa amorfa. Ma quella non collabora iniziando, dopo pochi minuti, ad alzarsi; mi sento come quando al mare la vecchia vicina grassona si leva maglietta e pantaloni per mostrare il cascante flaccidume delle sue chiappe! Poi Luca alimenta ulteriormente il senso di malessere offrendomi la salita della seconda lunghezza, nonché la prima su roccia: lo squadro domandandomi se si ricordi di essere lui il Ragno e quindi rifiuto l’invito perchè oggi proprio non mi va di duettare con l’ossuta che sta iniziando a falciare il prato! Piuttosto, giusto per non farmi completamente scarrozzare, inizio a salire il breve zoccolo erboso così da avere la possibilità di affermare di aver fatto da primo almeno una lunghezza. [continua]