Archivio per giugno, 2013

Sasso Cavallo: l’Altra Faccia della Luna (Grigna)

Posted in vie alpinistiche su roccia on giugno 14, 2013 by fraclimb

sabato 08 giugno

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È già arrivato l’autunno e mi devo essere perso l’estate da qualche parte! Questo è il primo pensiero quando il bosco si presenta, in uno spettacolo spaventosamente intrigante, come un tappeto maculato verde e ruggine.

Siamo diretti al Bietti dopo che un complicato calcolo delle probabilità soppesato con condizioni meteo e possibilità di successo (a dire il vero basse per entrambe le mete) hanno decretato il Sasso Cavallo vincente sul Qualido. Così, zaino in spalla, combatto con la chiusura anticipata delle palpebre in attesa di sprofondare nella branda del camerone.

La mattina arriva sempre troppo presto, ma l’adrenalina mi fa scattare come una molla verso la finestra: gli ammassi neri della sera hanno lasciato le montagne senza lasciare cadere nemmeno una goccia e la volta celeste appare offuscata solo in lontananza da una fitta nebbia. Rapidamente saliamo quindi verso la forcella ben consci che, tra poco, le porte del Casinò si apriranno mentre Cesare ci attende roteando nervosamente i dadi tra le mani. Consapevole quindi dell’azzardo, non immagino però che la beffarda Signora in nero possa sferrare un lancio ben prima che l’arbitro fischi, così solo un colpo di fortuna fa si che la sciabolata si limiti a sferzare l’aria mancando di un soffio il bersaglio mentre l’incurante camoscio, che ha fatto precipitare il sasso sfrecciatomi davanti al naso, si allontana dal luogo del misfatto come se nulla fosse. Scampato quindi un potenziale disastroso incidente, mi avvio al tavolo da gioco iniziando la partita che sono solo le 7:30. Lo scientifico strumento del bim-bum-bam decide l’alternanza della cordata così Cece si trova a salire l’instabile zoccolo fino alla sosta mentre il sottoscritto lo osserva allontanarsi da terra: il dado è tratto! [continua]

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Mesolcina: lago di Cama (Grigioni)

Posted in escursioni on giugno 14, 2013 by fraclimb

domenica 02 giugno

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Questa volta la gita dell’AG ci porta in terra elvetica e, incredibile a dirsi, il tempo sembra promettere bene. Raggiungiamo quindi con il pullman il paese di Cama da cui iniziamo la nostra camminata verso l’omonimo lago. Ero stato da queste parti qualche era geologica fa ma non riesco a ricordare praticamente nulla del percorso, escludendo una vaga immagine di un tratto ripido iniziale e poi, almeno, lo specchio d’acqua in fondo alla valle. In effetti, il sentiero inizia subito a salire per bene nel bosco e così decidiamo di dividere il gruppo. Mi ritrovo quindi a capo della colonna di Nadzgul e, subito, lascio sfogare i potenti polpacci sui gradini che rapidamente ci fanno guadagnare quota fino a raggiungere un alpeggio dove ricompattiamo i ranghi. Il percorso ora si addentra nella stretta valle mentre il bosco di castagni e betulle lascia il posto ad un’intrigante pineta. Sarà la vegetazione o i numerosi macigni sparsi qua e là fatto sta che l’ambiente mi ricorda la mitica val di Mello: è forse un segno di nostalgia per la lunga lontananza da quel piccolo paradiso?

Non ci sto tanto a pensare e mi godo il sentiero completamente sommerso sotto la volta arborea, tanto che si fatica a scorgere il cielo azzurro sopra le nostre teste. La combriccola cammina allegramente sul sentiero ora allungandosi ora ricompattandosi come fosse una gigantesca fisarmonica finchè, finalmente, davanti ai nostri occhi si apre una radura con il rifugio e alcune baite che nascondono il laghetto verdastro. [continua]

Torrione Ratti: tentativo (Grignetta)

Posted in vie alpinistiche su roccia on giugno 4, 2013 by fraclimb

Sabato 01 giugno

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Dopo una settimana sono ancora diretto verso il Torrione Ratti ma questa volta le scarpe sono una destra e una sinistra. Lo zaino invece è nettamente più carico e pesante: è un macigno che grava sulla spalle cercando in ogni modo di farmi fare la fine della tartaruga. Al suo interno si trovano due corde, rinvii, moschettoni, friends tra cui i residuati della Ande, dadi, chiodi e mazzetta; questa volta voglio salire un altro gradino della scala del caianesimo: lo spigolo che si spiattella davanti agli occhi appena si arriva al Torrione e da cui, sembrerebbe, non passi nessuna via. Questa volta però non intendo aprire l’ennesimo cantiere stile Fisarmonica, la linea dev’essere semplice e scalabile per lo più in libera, tanto più che in solitaria non è il caso di cacciarsi troppo nei guai!

Così, stando alla “nuova” etica (in fondo si tratta “solo” di adeguarsi allo stile del Nuovo Mattino!), devo già trovare un’alternativa alla salita diretta dello spigolo dove la parete sembra eccessivamente repulsiva, rivolgendomi invece alla parete di sinistra.

I primi metri sono al cardiopalma, su roccia tenuta insieme in stile puzzle 3D: scalando sulle uova, guadagno finalmente una compatta fessurina dove piazzare un bel Camalot per poi tentare l’assalto del muretto soprastante. Ma la roccia verticale e compatta mi rimbalza come fossi una palla da tennis facendomi ripiegare nel canalino a sinistra, per poi arrivare ad una porzione di stupendo calcare ripieno: è come scalare su uno di quei biscotti al burro in cui affogano tocchi di cioccolato, peccato che qui sia tutto carbonato di calcio! Superata quindi la particolare sezione, raggiungo un albero dove piazzare la sosta conclusiva della prima lunghezza, dove dovrebbe passare anche la classica via dello Scudo. Ora dovrei salire un diedrino a destra per poi raggiungere finalmente l’agognato spigolo ma il Torrione mi gioca un tiro mancino: mentre osservo ciò che mi sovrasta, l’occhio cade su un segno inequivocabile. [continua]

Torrione Ratti: via dello Scudo (Grignetta)

Posted in vie alpinistiche su roccia on giugno 4, 2013 by fraclimb

domenica 26 maggio

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Diciamola tutta: la pianificazione del week end fa acqua da tutte le parti! Ieri, presi dal raptus arrampicatorio dopo che, oltre alle branchie, sono iniziate a spuntare le squame, io e Cece siamo andati a congelarci al Sasso Giallo: stare in piumino e cappello di lana a pochi giorni da giugno e, soprattutto, a poche centinaia di metri di quota in una falesia invernale è forse da Guinnes dei primati! Oggi, invece, incredibilmente con il sole, mi ritrovo da solo a risalire i tornanti dell’imbiancata Grignetta. Le bizzarrie del tempo pare proprio non abbiano fine!

D’altra parte, la scelta è stata consapevole, avendo rinunciato a raggiungere Luca in valle causa partenza ad orari improponibili soprattutto dopo una cena conclusasi ben oltre l’orario consueto. Così prometto a Micol di essere di ritorno per le 4 per andare poi a fare due passi da qualche parte: finiti gli esami, devo ora rivaleggiare con la stesura della tesi, in una lotta che sembra non avere fine ma che, presto o tardi, mi vedrà vincitore! L’unico obiettivo papabile per fare una vietta escludendo la zona del Tramonto, sembra quindi la zona del Rosalba e, tanto per cambiare e esplorare una nuova struttura, fisso la meta nel Torrione Ratti. Così, caricato lo zaino, parto letteralmente a razzo verso il mio obiettivo. Potenza della pizza di ieri sera (non vedo alternative) ma raggiungo il bivio per il Torrione in un batter d’occhio e poi da lì inizio la mia esplorazione: i pendii sono coperti da uno strato di neve interrotto solo dalle tracce di qualche camoscio e così, guardingo, mi avvio verso il monolite che svetta non molto distante dal punto in cui mi trovo. Il mix di neve e erba spiattellata sono gli ingredienti ideali per una potenziale scivolata con tuffo nel lago così il ritmo da skyrunner ben presto si ridimensiona permettendomi comunque di raggiungere rapidamente la base dello spigolo. [continua]

Triangolo Lariano: terz’alpe (Como)

Posted in escursioni on giugno 4, 2013 by fraclimb

domenica 19 maggio

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Seconda gita del corso di primavera e questa volta sembra che sarà un’uscita bagnata. Anzi, a dirla tutta, dovremmo annegare sotto le secchiate d’acqua ma, essendo inguaribili ottimisti, tentiamo comunque la sorte. Così, quando ci troviamo al parcheggio, i rubinetti non sono ancora stati aperti: forse ce la fa buona!

Il viaggio in autobus scorre veloce e, altrettanto, il tempo si adegua a quanto previsto dai meteorologici iniziando così a piovere; un gruppo di funghetti colorati si avvia allora per le strade di Canzo verso la mulattiera che sale al terz’alpe sotto una pioggerellina fortunatamente poco convinta che, ben presto, termina definitivamente. Così quando arriviamo al prim’alpe gli ombrelli sono già riposti nello zaino.

La gita prosegue con la visita del piccolo ma interessante museo naturale sul parco del Sasso Malascarpa, il nostro iniziale obiettivo che è stato però ridimensionato per le condizioni meteo. Dopo aver visto fossili e esemplari della fauna locale ci avviamo sul sentiero dello spirito del bosco, un simpatico tracciato con insolite sculture e divertenti intrattenimenti come i cartelli indicativi che portano “di qua” o “di là”. Dopo quindi una fantasiosa e insolita salita, raggiungiamo il rifugio terz’alpe dove consumiamo il nostro pranzo durante il quale il cielo ci manda la doccia quotidiana: é quindi un fuggi fuggi verso il riparo dell’edificio in attesa che spiova. Ma fortunatamente, evidentemente stufo di tenere i rubinetti aperti o forse avendo terminato le riserve d’acqua, il nubifragio con la stessa velocità con cui è arrivato si allontana da sopra le nostre teste permettendoci di tornare verso valle all’asciutto. [continua]

Brentino: IV Sole (Verona)

Posted in vie alpinistiche su roccia on giugno 4, 2013 by fraclimb

sabato 18 maggio

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Per sfuggire all’alluvione dobbiamo migrare, spararci decine e decine di chilometri e allontanarci dalla massa d’acqua che imperversa a ripetizione sulle nostre teste. Così, ancora una volta, agenzia-di-viaggi-Cece presenta il depliant dell’uscita di sabato frutto di un lavoro maniacale di visione di centinaia e centinaia di siti meteorologici per scovare un posto in cui poter finalmente scalare un po’. Quindi, viste le premesse e considerando l’autorevolezza della fonte, non mi preoccupo certo della qualità della proposta, limitandomi solo a preparare lo zaino e aggregarmi alla combricola. Ma quando arriviamo al parcheggio, restiamo tutti e quattro un po’ delusi: quella specie di paracarro intasato di erba dovrebbe essere la rinomata parete decantata su diversi siti internet. D’altro canto, finchè non ci infili il naso, non puoi sapere quale sia la puzza reale! Così ci avviamo dentro una specie di foresta amazzonica diretti alla fascia di rocce dove sale IV sole superando prima un ghiaione dolomitico immerso nella boscaglia e utile solo per sfondare scarpe e polpacci e poi alcune roccette che ci conducono alla base della nostra via. Messa da parte ogni pretesa d’avventura, inseguiamo la sequela di spit che ci conduce verso l’alto su lunghezze insignificanti: l’itinerario è di quelli che non lasciano il segno mentre la mia pentola di fagioli inizia a borbottare allegramente. È un po’ come andare ad un banchetto in cui servono pasta al pomodoro e cotoletta con patatine! Se non altro, le previsioni sembrano azzeccate e, oserei direi, fa quasi caldo (almeno le sedie sono comode!). Raggiungiamo così la cengia con un morale piuttosto basso e che si prepara al bangee jumping ma senza elastico. Così, giusto per aggiungere un po’ di pepe (in realtà per un’errata interpretazione di un segnale dovuta alla nebbia che mi vortica in testa a seguito del forte giramento di balle), compio una breve incursione sulla lunghezza di un’altra via prima di accorgermi di dover attraversare ancora verso sinistra mentre l’unico sprone per proseguire è solo la prospettiva di scrivere l’ennesima relazione! [continua]