sabato 23 marzo
Sono impaziente di piantare le becche nella neve gelata, raspare coi ramponi e tirarmi su da qualche flusso gelato. Non scalarlo, perchè non ho ancora fatto il salto di livello per poter dire di arrampicare su una cascata, ma annaspare centimetro per centimetro fino a uscire dalla colata. Così convinco il Walter a trovarci alle 5:30 al solito parcheggio con destinazione la val Lesina, sotto le pendici dell’imponente Legnone, senza sapere che il destino si divertirà a manovrare i fili della giornata caiana in un modo completamente inaspettato. Verso le 6:30 arriviamo a Delebio dove iniziamo a peregrinare tra gli stretti vicoli alla ricerca dell’imbocco per la vallata ma, quando lo raggiungiamo, un cartello perentorio arresta le nostre ambizioni di rallisti: se vogliamo evitare il salasso di una sanzione dobbiamo infatti procurarci il biglietto per l’accesso. Sembra di essere finiti in un gioco di ruolo di basso livello: ricorriamo a san Google e andiamo così alla ricerca di un bar aperto che ci fornisca il lasciapassare A38 iniziando la nostra trafila tra le case di Delebio. Il primo esercizio però è ancora chiuso, al secondo ci viene indicato un alimentare ma noi ci dirigiamo ad un altro bar di cui però l’unica traccia è l’insegna d’ingresso. Proviamo allora al negozio attraversando per l’ennesima volta il paese per scoprire che il lasciapassare A38 dovrebbe trovarsi dalla parte opposta! Mi viene voglia di fare come Asterix e chiedere il lasciapassare A39 come da circolare B65 ma ci rinuncio e mi rimetto nuovamente alla guida.
La strada si inerpica su per il versante e, a seconda del lancio dei dadi, il fondo passa da sterrato a una colata bianca di cemento finchè, dopo un doppio 1, la nostra marcia si arresta davanti ad un sottile strato di ghiaccio su cui le ruote della Punto iniziano a girare come un frullatore. Il master ci leva dagli impicci offrendoci le catene ma sono anni che non le monto: mi ricorderò come si fa? Scaviamo tra gli zaini fino a tirarle fuori dal baule e riuscire a piazzarne solo una perchè l’altra è aggrovigliata in un enigmatico garbuglio. Lanciamo un paio di volte il dado ma il nostro livello di intelligenza non ci permette di districare la matassa così, dopo aver tentato invano di salire con l’auto zoppa, ci carichiamo gli zaini e iniziamo ad arrancare. [continua]