sabato 09 luglio
Caianamente parlando pago il mio volere conciliare le esigenze di coloro con in quali ho intessuto rapporti alpinistici nella settimana: per non deludere nessuno, ho infatti tenuto in sospeso un paio di programmi e altrettanti amici col risultato che loro si sono organizzati e il sottoscritto si è trovato a navigare da solo sulla zattera alla deriva. A volte però capita anche di incappare in qualche isola sperduta, un gioiello inaspettato nell’immenso oceano, così anche oggi, la dea bendata ha volto il suo sguardo pietoso sul sottoscritto. Mentre infatti sono in preda alla disperazione, vorticando in un flusso di semi depressione convinto che vagherò verso il nulla sulla mia tinozza per tutto il sabato, Micol mi mostra un miraggio: gita con Vero e Samu. Ottimo! Peccato solo che l’immagine sia nitida come una giornata di nebbia: praticamente non riusciamo a districarci tra le 3 possibili alternative perchè, di fatto, nessuno vuole indirizzare la scelta con decisione. Alla fine, dopo che il canton Berna sembrava balzato agli allori della gloria, optiamo per una delle due mete a est e così eccoci sulla superstrada per Colico per poi risalire su per la val Bregaglia. Il primo intoppo è la fermata colazione: inaccettabile perdita di tempo, soprattutto se non sono ancora le 8, si ha davanti l’intera giornata e nei programmi abbiamo circa 900 metri da superare per arrivare al rifugio. Il secondo inconveniente è l’erogatrice del biglietto per salire al Laret: tentiamo con la carta ma senza risultato quindi cerchiamo di cambiare i nostri 10 franchi in banconote con altrettante monete ottenendo quanto voluto solo dopo una logorante filippica da parte della commessa dell’alimentari, per poi scoprire che la macchinetta non funziona! [continua]