RELAZIONE pdf
sabato 04 luglio
Sto salendo in Grignetta; sto andando verso il Fungo. È quasi un anno che non mi metto in gioco su una via. E per di più questa pare sia anche abbastanza caiana o, almeno, noi ce l’aspettiamo cosi tanto che, oltre ai friend, anche chiodi e martello si ammassano dentro lo zaino aggrovigliandosi gli uni sugli altri. Il sentiero della Direttissima fila via liscio anche perchè sto spingendo, l’indicatore quasi sul rosso fisso. Poi arriva il prato ripido, la classica distesa d’erba della morte certa: un passo falso e si finisce con un tuffo triplo carpiato direttamente a sguazzare nel lago a Mandello. Ma l’istinto di avvinghiarsi ai fili d’erba non può mica sparire in una manciata di mesi di semi inattività, è come andare in bicicletta: non ci si dimentica mai! E, infatti, mi avvinghio come se non avessi fatto altro negli ultimi mesi e riesco a non perdere troppo terreno da Jag e Danny. Combiniamo un bel trio di vecchi caiani da osteria, non fosse per l’assenza quasi cronica dell’arrotondamento curvilineo addominale e dei pantaloni alla zuava, per il resto viviamo tutti e tre di ricordi più o meno passati. Forse, arrampicatoriamente parlando, quello messo meglio è il Jag ma la realtà è che si trascina una serie infinita di patologie semi demenziali che spuntano un po’ come i funghi e così alla fine davanti all’attacco tocca al sottoscritto prendere le redini della conduzione. Oddio, a dirla tutta, la cosa non mi dispiace affatto anche se rompere il ghiaccio su un tiro che qualche mese fa mi avrebbe solo fatto ridere il cuore non mi lascia completamente tranquillo. Eppure ora sono in ballo e non mi resta che darci dentro. Guardo la cima della guglia lassù in alto a decine di metri dalla nostra posizione e poi parto. La roccia non sembra quella del Wenden ma non è nemmeno un marcione. Mi alzo delicato cercando di accarezzarla con l’eleganza di un gatto di marmo finchè non mi trovo a tu per tu con la sosta. È fatta, il ghiaccio si è rotto! Poi però mi ricordo che sarà si e no IV grado, che più avanti potremo averne delle belle e allora cerco di frenare l’entusiasmo e caricarmi per la prossima lunghezza. [continua]