Archivio per giugno, 2012

Gran Capucin: Bonatti (Monte Bianco)

Posted in vie alpinistiche su roccia on giugno 28, 2012 by fraclimb

sabato 23 giugno

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Svuotato. Prosciugato, afflosciato come un sacco vuoto. Mi trascino per la Combe Maudit: il sole picchia impietosamente sulla mia figura che vaga in questo deserto innevato. E l’occhio torna a martellare, un dolore lancinante, insopportabile. Mi fermo, poi passa: mi sembra stia migliorando ma già immagino ogni peggior scenario. Non mi volto nemmeno a guardare lo slanciato obelisco dal Gran Capucin ma sento comunque il suo ghigno beffardo mentre ci osserva arroccato sul suo trono.

Arriviamo al parcheggio della funivia di Courmayeur venerdì sera, davanti ai nostri occhi si profila il sogno: vedo il granito rosso, ne tocco le rugosità , solco le sue fessure. Se ce la facciamo saremo sommersi dai bollini, cammineremo dieci metri sopra la terra e, ci diciamo, potremmo anche considerare conclusa la stagione. Ma è ovvio che non sarà così e lo sappiamo entrambi.

Un granello di sabbia deve essermi entrato nell’occhio: lo lascio perdere e ci dormo sopra.

La mattina c’è già coda alla funivia ma, nonostante tutto, riusciamo ad essere al Torino quasi in orario. Ho lo zaino bagnato: quella maledetta borraccia ha deciso di aprirsi riversando il suo prezioso contenuto dentro il mio sacco; praticamente sono senz’acqua in mezzo ad un mare di neve. In cielo brilla un sole incredibilmente caldo, il cielo è completamente sgombro di nubi e il Gran Capucin si staglia perfettamente pulito da questa bianca distesa: la giornata ideale in totale solitudine. Il cuore sobbalza mentre l’occhio inizia a dare qualche debole fastidio ma non è nulla di che. [continua]

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Piz Cadreghin (valle di Blenio)

Posted in escursioni on giugno 19, 2012 by fraclimb

domenica 10 giugno

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Oramai ci abbiamo fatto il callo: il corso di primavera è accompagnato da una copiosa dose d’acqua così ombrello e giacca a vento non abbandonano mai lo zaino.

E così, anche questa volta, proprio per cercare di scampare la prevista pioggia, dobbiamo reinventare la meta di giornata sperando di sfuggire alle bizze del tempo. Ma già al mattino, la situazione non si fa ridente: il cielo è completamente grigio e, all’asfalto già bagnato, si aggiunge ulteriore pioggia, viene voglia di girarsi dall’altra parte del letto più che andare a camminare per monti! Anche diversi ragazzi devono aver provato lo stesso desiderio, tanto è vero che il numero di partecipanti risulta decimato. Ma nonostante tutto, decisi e sicuri, prendiamo la strada per la nostra meta, sperando in un provvidenziale spiraglio di sole. [continua]

Sergent: l’Ultima Follia di Sir Bis (valle dell’Orco)

Posted in vie alpinistiche su roccia on giugno 11, 2012 by fraclimb

sabato 09 giugno

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Si sarebbe dovuti andare a Briancon perchè là Giuliacci-GuidaaiMontid’Italia-Cece aveva pronosticato bel tempo ma un due di picche dietro l’altro, alla fine ci troviamo solo io e Fabio e forse, appunto, Cece. Ora, non navigando noi nell’oro ma al massimo nell’umidità di questi giorni piovosi, un viaggio di tal portata avrebbe significato lo svuotamento delle nostre tasche già sufficientemente arieggiate. Così la meta francese, che già si era profilata all’orizzonte, sparisce dietro una spessa coltre di nubi.

Non resta quindi che sfogliare le guide puntando sempre verso ovest come anacronistici pionieri del nuovo millennio per poi scegliere la valle dell’Orco. Oddio, avrei preferito la Svizzera, una bella salita sul calcare del Vallese ma Fabio è risoluto e, oltretutto, la meta rientra nell’elenco  delle mie proposte. Così ecco nuovamente i due caiani puntare la loro autovettura verso occidente e ingrassare le tasche già gonfie di quelli della società Autostrade, mentre Cece preferisce fare l’FF.

Ovviamente pianificata la meta, resta da scegliere la via: si passa dal Cristo Verde per arrivare alla Fessura della Disperazione (ma poi saputo che c’è bisogno di un paio di 5 e magari anche di un 6, ritiro seduta stante la sparata!) passando da Sole Nascente, Cannabis e dal Diedro Nachez. Insomma, non c’è che l’imbarazzo della scelta! Alla fine, Fabio tira fuori l’Ultima Follia di Sir Bis e, anche se un po’ titubante accetto la proposta: solo un tiro duro (il primo), poi saremo sempre sotto il limite umano; ambirei a qualcosa di ben più duro: voglio caianare, devo fare incetta di bollini! Non vorrei mai che questa si trasformi nell’ennesima nostra follia!

“Fabio e Francesco corron come frecce urca urca tirulelo oggi splende il sol!” [continua]

Sperone degli Gnomi: Tunnel Diagonale (val di Mello)

Posted in vie alpinistiche su roccia on giugno 8, 2012 by fraclimb

sabato 02 giugno

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Sono quasi sei mesi, un’era geologica, decine di metri scalati ma soprattutto decine di azzerate da quando ho scritto l’ultima volta di Micol; eravamo andati a fare quattro passi a Pigra, poi solo una puntata in falesia. Sento quindi una necessità impellente come un bisogno primario di colmare questo buco nero; un fuoco arde nel mio intimo mentre gusto la possibilità di fare una via con lei, tornare a rincorrersi tra una sosta e l’altra, accarezzare con lo sguardo il panorama, sentire i profumi, le voci della natura. L’idillio può diventare realtà nella bucolica val di Mello ed è lì che puntiamo le nostre attenzioni. Mentre la Punto romba sui tornanti che dall’anonima pianura ci portano in questo paradiso, ho già in mente il nostro obiettivo, una tra le più semplici classiche della valle: Tunnel Diagonale.

La calda e solatia giornata lascia sbocciare diversi gruppi di escursionisti che iniziano a riempire i prati che si aprono lungo le anse del torrente mentre sulle pareti si snodano variopinte cordate. Ho scelto una delle prime vie che ho salito in valle insieme a Lorenzo milioni di anni fa; terremo a debita distanza il limite umano ma d’altro canto non cerchiamo la difficoltà né, tanto meno, il caianesimo extreme; oggi ci godiamo la primavera, i prati dalle verdi sfumature, le rugosità della roccia seguendo solo i piaceri di una limpida giornata di sole. [continua]

Sergent: Incastromania e Il Signore Nero (valle dell’Orco)

Posted in vie alpinistiche su roccia on giugno 6, 2012 by fraclimb

domenica 27 maggio

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Dopo aver sfogato sabato i bisogni primari, il week end propone l’ultima portata del banchetto; prendo il telefono e mi aggrego alla combricola Clod-Guido-Teo-Giò con destinazione valle dell’Orco. L’unico inconveniente è l’ennesima sveglia caiana e la prospettiva di dover fare l’Ambrogio fino al Sergent. Il mix sarà sufficiente per lasciarmi sbadigliare tutto il giorno per poi cedere per una decina di minuti alle tentazioni del praticello alla base della parete.

Più ci avviciniamo alla meta, più sorgono dubbi sull’attendibilità delle previsioni: nuvole grige coprono tutte le montagne e davanti al masso della fessura Kosterlitz una leggera pioggerellina ci da il benvenuto. Non sento la carica del giorno prima e sono quasi tentato di scaricare il materiale e provare a salire quei famosi sei metri ma i miei compagni d’avventura capitanati dal Guido puntano decisi al Sergent e ad alcuni suoi monotiri, così ci troviamo ad inerpicarci sulla traccia che conduce alla base della parete. Ben presto le nuvole si diradano e il sole coi suoi caldi raggi inizia il suo lavoro. Siamo tutti e cinque all’attacco di Incastromania contagiati dalla brama di fessure del Guido che si carica una buona dose di friend e parte. Così bardato, più che poco meno di 30 metri, sembra debba andare a fare la Salathé! Scalando con circospezione, il nostro guadagna metro su metro svuotando rapidamente il suo imbraco fino a raggiunge l’agognata sosta. Con le protezione già piazzate, la scalata è decisamente più semplice e così, un doloroso incastro dietro l’altro, chiudo la lunghezza ringraziando le tre serie di friend a nostra disposizione ma soprattutto il duro lavoro del Guido. [continua]

Klausen Pass: le Coeur de la Mer (Chly Glatten)

Posted in Uncategorized on giugno 4, 2012 by fraclimb

sabato 26 maggio

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È un mese; un mese d’astinenza. A tutto c’è un limite ma trenta giorni senza caianare sono decisamente troppi: non sto più nella pelle alla prospettiva di salire finalmente una via considerando che l’ultima volta risale al mezzo-giro del Fungo con Fabio.

Viste le previsioni puntiamo a nord del Gottardo ma l’impossibilità di partire il venerdì e il timore di trovare neve sulle cenge ci consigliano di lasciare perdere il Ratikon costringendoci a fare girare le rotelle del cervello per trovare una soluzione che Cece ovviamente ha già. Tira fuori i programmi futuri e sulle mail compare il nome del Klausen Pass e così ci ritroviamo a bordo della rombante Clio diretti alla nuova meta.

Sfiliamo la chilometrica coda di turisti teutonici diretti verso sud temendo di passare la domenica incolonnati sull’autostrada e quindi ci ficchiamo sotto le nuvole che stanziano sopra il Gross Ruchen. Ovviamente la mia memoria evidentemente affetta da un palese quanto precoce preludio di Alzheimer inizia solo ora a rammentare che da queste parti ero già stato circa un anno fa, in occasione dell’ultima sciata di stagione: per la serie, com’è piccolo il mondo! Al momento però l’attenzione va più verso quelle masse scure che non promettono nulla di buono mentre quattro paia di occhi si guardano perplessi. Lasciamo comunque da parte i nostri dubbi e parcheggiamo l’auto poco prima del passo. Il pendio è ancora abbondantemente ricoperto di neve ma ovviamente ho lasciato a casa gli scarponi così, pregustando i salmoni che pescherò dalle scarpe, mi avvio verso la parete. [continua]