Archivio per settembre, 2014

Arco: l’orto e la gola (valle del Sarca, Trento)

Posted in falesia on settembre 29, 2014 by fraclimb

sabato 20 e domenica 21 settembre

Week end da FF con influsso caiano per raggiungere sempre e comunque le soste dei monotiri. Abbiamo da sfruttare un pernottamento con mezza pensione e così puntiamo alla sportiva località trentina scelta che, in definitiva, si rivela decisamente vincente. Se per qualità della roccia, la lotta con Finale è uno scontro che si chiude con un netto e chiaro pareggio, sul fronte dell’accoglienza non ci sono dubbi: la vittoria del paese sul Sarca è netta e schiacciante! Se in Liguria si torna a casa col portafogli vuoto e la pancia in uguale stato, qui si rischia di mettere su peso, scusa ideale per giustificare eventuali disfatte!

Arriviamo ad Arco nella tarda mattinata e, nonostante l’opera di convincimento propugnata durante il viaggio, non riesco a smuovere Micol dall’intento di andare in falesia, così andiamo verso l’orto che, a discapito del nome, dovrebbe essere un piccolo gioiellino. L’avvicinamento si rivela una comoda passeggiata caratterizzata solo da una breve e conclusiva rampa che ci porta alla base della parete: per questa volta facciamo quindi a meno di avventurosi smarrimenti di percorso tendenzialmente piuttosto sgraditi e parecchio fastidiosi. Per non prendere poi la classica legnata sui denti, iniziamo volando basso, scelta che non sembra poi così sbagliata: il primo tiro (nonché il più facile della falesia) mostra infatti un caratterino piuttosto scontroso proprio sui primi passaggi per poi abbattersi decisamente. Superato il rodaggio, proseguiamo poi senza problemi tanto da arrivare al punto in cui diventa necessario alzare decisamente l’asticella. E qui i nodi vengono al pettine: nonostante provi più volte a raggiungere la sosta di un 6b+, la soluzione dell’intrico rimane un mistero insoluto che, alla fine, mi fa tornare a terra con la cosa nelle gambe. [continua]

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Secondo Magnaghi (o Magnaghi centrale): Butta; terzo Magnaghi (o Magnaghi settentrionale): normale (Grignetta, Lecco)

Posted in vie alpinistiche su roccia on settembre 29, 2014 by fraclimb

sabato 13 settembre

RELAZIONE pdf (Butta)

RELAZIONE pdf (normale)

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Sono ancora solo e quindi ne approfitto per colmare alcune lacune nel mio percorso di caiano in Grignetta. La vittima designata è la Butta al Magnaghi centrale, certamente un obiettivo meno audace dalla Cassin di un paio di settimane fa ma, proprio per questo, con maggiori possibilità di riuscita. Parto quindi alla volta del sentiero che, oramai, conosco quasi come la strada per il bagno di casa. Il meteo settembrino che, come si poteva scommettere, è decisamente meglio rispetto quello estivo (non che ci volesse molto!) non porta con se un nugolo di folla arrampicante ma, semplicemente, una massa distribuita disarmonicamente su alcune vie. Così casualmente mi trovo, moscone tra le mosche, a voler salire un bell’ammasso di letame vanificando ogni rapida corsa alla base della parete: davanti a me non mi accontento infatti di avere una o due cordate ma, piuttosto, ben tre coppie più un trio di alpinisti; mi metto l’anima in pace, attendo la venuta del Messia e lascio piacevolmente correre il display dell’orologio. L’attesa però è lunga da digerire come la peperonata e alla fine non riesco trattenermi dal chiedere a chi mi precede immediatamente se si sia organizzato per un bivacco! Peccato scoprire, poco più tardi, di non essermi rivolto a degli Speedy Gonzales! D’altro canto, mi rincuora il fatto che dovrò attendere solo per una lunghezza prima di potermi buttare solitario sul mio ammasso trascurato di cacca!
Oggi poi ho il petto gonfio d’orgoglio e l’autostima a mille così decido di provare a salire slegato il tratto in comune. La scelta in realtà mi porta a gironzolare per lo sperone basale alla ricerca del facile nel difficile ma comunque mi permette di recuperare parte del tempo perduto. A questo punto lascio il gruppo di insetti in rigorosa attesa di buttarsi sul loro pasto e mi getto solitario sul mio. [continua]

Val Leventina: pizzo Centrale (Ticino)

Posted in escursioni on settembre 24, 2014 by fraclimb

domenica 07 settembre

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Sarà che ieri non ho mangiato nulla o forse a causa della partenza ancora una volta in stile centometristi, fatto sta che le gambe non girano. Seguo il piccolo drappello dei Nadzgul lungo la strada asfaltata parlando del più e del meno come a voler nascondere la mia debolezza o forse, nell’invogliarli a dire qualcosa, con la speranza che abbassino il ritmo. Lo stratagemma però non funziona e quindi devo continuare a lottare con l’acido lattico. Per di più, durante tutta la giornata, le nuvole corrono a destra e a sinistra ora liberando ora nascondendo il sole; la cosa provoca continui sbalzi di temperatura che mi portano a praticare ripetutamente la noiosa pratica del vesti-svesti: alla fine della gita, credo di aver battuto ogni record di cambio pantaloni in una giornata!

La strada intanto si fa mulattiera, quindi sentiero e inizia a salire: continuo a sentirmi fiacco ma almeno il ritmo cala un po’ e ho meno da sbuffare per restare in scia. Ero già stato da queste parti anni fa ma ho solo un vago ricordo del tracciato, comunque sufficiente ad evitarci un errore di percorso in corrispondenza di un bivio dove il nostro sentiero diventa decisamente poco visibile. Superiamo ogni indugio e approdiamo nel regno degli sfasciumi con la vetta che pare oramai ad un tiro di schioppo. Invece è la memoria a fare cilecca: superiamo infatti una cresta e solo a quel punto si manifesta la vera cima. [continua]

Gross Bielenhorn: Curiosity con uscita su Fandango (Urserental, Uri)

Posted in vie alpinistiche su roccia on settembre 17, 2014 by fraclimb

sabato 06 settembre

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A questo punto ho il forte dubbio che certi inviti portino effettivamente rogna: ieri, parlando del programma di oggi, mi è stato chiesto se questo fosse il nuovo Cavalcorto e, alla fine, è andata come è andata!

Partiamo col morale alle stelle e, ancora una volta, ben prima dell’alba. Questa volta la nebbia ha fatto le valige e il sentiero d’accesso si estende chiaro e limpido davanti ai nostri occhi come anche il percorso dell’altra volta, un bel giro dell’oca che inizialmente costeggia il torrente perpendicolare al sentiero!

La parete si mostra ora in tutta la sua ampiezza rendendo così evidente la zona dell’attacco ma del toro, che dovrebbe fare la sua bella mostra al secondo tiro, non c’è la minima traccia! Andiamo a intuito, un po’ a tentoni e un po’ giocando con la fortuna credendo che una specie di avancorpo roccioso che si protende verso il ghiacciaio sia la zona dell’attacco. D’altra parte anche la foto a nostra disposizione non sembra lasciare dubbi. Inoltre, proprio al centro dello sperone, sale una fila di spit: oddio, se fossi stato Niedermann negli anni ‘50, sarei salito qualche metro più a sinistra e non per una ripida vena rossastra lungo una placca compatta ma è anche vero che, all’epoca, il ghiaccio poteva essere ben più alto. Così parto e, dopo solo pochi metri, entro in un diedro per poi salire verso la sosta. Del toro nessuna traccia. Per far quadrare la relazione bisogna un po’ stiracchiarla e prenderla alla lontana: in fondo, si parla di un diedro e noi siamo proprio alla base di un diedro. [continua]

Torre Costanza: solitario sulla Cassin (Grignetta, Lecco)

Posted in vie alpinistiche su roccia on settembre 6, 2014 by fraclimb

sabato 30 agosto

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Alpinisticamente parlando si sta per concludere uno dei peggiori agosto di sempre e, con esso, praticamente ogni speranza di portare a casa una super caianata, salvo improbabili occasioni nel prossimo settembre. Eppure, in questa nera estate, proprio oggi ho quasi rischiato di salvare la stagione, di portare a casa un’impresa che, tutto sommato, si sarebbe potuta configurare quasi come epica. Probabilmente è tutto merito dell’inizio, di una partenza raffazzonata all’ultimo, dopo aver declinato l’invito per Finale: sinceramente non ho proprio alcuna voglia di andare in Ligura per fare due tiri in falesia. Io voglio caianare! Così punto la sveglia (che però non sento), chiamo Micol e mi pianifico la giornata del solitario con saccone stracarico al seguito. Arrivo al parcheggio, mi carico la soma e inizio a camminare. Non mi pare proprio di correre (anche perchè col carico sulle spalle che schiaccia come una pressa chi ne sarebbe capace?), mi muovo quasi a tentoni nella nebbia tanto da non essere neppure sicuro di trovarmi nel canale giusto eppure, alla fine, sono alla base della Cassin dopo solo un’ora di marcia. L’isolamento è completo: qui non ci mette piede anima viva forse anche per l’accesso che potrebbe, nel suo piccolo, rappresentare già un’interessante avventura; sul cellulare non compare neppure l’ombra di una tacca e, per di più, non ho nemmeno la compagnia della roccia che sembra fagocitata dalla nebbia! Tiro fuori l’armamentario, mi vesto da Robocop e inizio a salire; sarà un costante incremento delle difficoltà: prima prato verticale, poi roccia con prato verticale, quindi limite umano, poi superamento di primo livello del limite umano e infine superamento di secondo livello del limite umano! Insomma, mi sono confezionato un regalino niente male! [continua]

Trapezio d’Argento: Speedy Gonzales (val di Mello, Sondrio)

Posted in vie alpinistiche su roccia on settembre 4, 2014 by fraclimb

domenica 24 agosto

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Il fatto positivo di “agostembre” è che non fa caldo. Oltre quindi a non schiattare in settimana per l’afa cittadina, possiamo tranquillamente provare l’ebbrezza delle placche melliche senza rischiare di fare la fine del pesce lesso o, se vogliamo, di una succulenta costata sulla pioda! Sempre che la pioggia del giorno prima non ci abbia rovinato tutto rendendo nuovamente la valle un acquapark! Entriamo comunque in questo mondo bucolico con certa spavalderia costatando, con nostra felice sorpresa, che la roccia sembra prevalentemente asciutta. Ho quindi un paio di idee in mente e, per non sbagliare, mi fermo alla prima che incontro in corrispondenza del Trapezio d’Argento: di fatto si tratta di una via che avevo adocchiato tempo fa, quando avevo percorso la Fessura degli Innamorati con Micol ma che poi avevamo preferito non salire: oggi sembra quindi la giornata buona per colmare la lacuna! Alla base della struttura è quasi come essere al mercato: alla faccia del periodo e dell’aspettato quanto solito rado affollamento, sembra che tutti i climber presenti in valle si siano dati appuntamento proprio su questa struttura. Passiamo oltre Stomaco Peloso e i successivi monotiri e, guarda caso, dove vogliamo salire noi non c’è anima viva! Svolte le corte e addobbato l’albero di Natale, inizio la mia scalata o, meglio, provo a salire verso l’alto: ho scelto la verticale dello spit che brilla diversi metri più in alto ma sembra che qui ci si areni già in partenza. Sono su una specie di fungo nero con le scarpe che grippano ottimamente ma non riesco a trovare un modo per proseguire: forse sarei dovuto partire un po’ più a sinistra. [continua]

Alta Valtellina: val Federia (Sondrio)

Posted in mountainbike on settembre 4, 2014 by fraclimb

sabato 23 agosto

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Quando partiamo da Dorio, piove e la domanda sorge spontanea e legittima: ma come vengono fatte le previsioni?! Non che mi aspettassi il sole del deserto ma nemmeno il diluvio di Noè! Forse, magari, se siamo fortunati salendo in alta Valtellina il tempo migliorerà! Infatti a Sondrio diluvia, a Tirano le cataratte restano aperte e a Bormio sembra di essere in Inghilterra! Continuiamo verso Arnoga dove siamo completamente avvolti dalla bruma: a questo punto, anche ad essere degli inguaribili ottimisti, è evidentemente palese che il giro in bici programmato non può che trasformarsi in un nulla di fatto. Siccome però siamo qui, tanto vale continuare il nostro viaggetto e puntare a Livigno dove poi si vedrà. In realtà, a questo punto, ogni speranza di tirare fuori dall’auto le mountainbikes è morta e sepolta ma l’azzardo alla fine ci concede la vittoria insperata. Infatti già al Foscagno usciamo dal pisciatoio e, man mano ci avviciniamo a Livigno, il tempo sembra volgere al bello: nel senso che le nuvole si alzano e la loro coltre grigia si fa più chiara e meno opprimente; nulla di più, chiaro, ma per noi può già essere sufficiente. A questo punto, dobbiamo solo reinventarci il programma di giornata scovando una nuova meta adatta alle nostre capacità di bikers alle prime armi. Certo fa un certo effetto vedere i nostri piccoli e datati mezzi circondati dalle simil-moto per il downhill ma noi ce ne infischiamo e, con l’equipaggiamento leggero, ci allontaniamo dalla massa di cavalieri mediovali agghindati per il torneo. Ci muoviamo un po’ a naso per il paese prima di trovare il primo cartello che ci indica la nostra meta: iniziamo quindi con una dolce salita, antipasto del vicino muro che ci sta attendendo fregandosi le mani. [continua]

Placche del Giardino: Lunaria; Tempio dell’Eden: la fessura del Tampax (val di Mello, Sondrio)

Posted in vie alpinistiche su roccia on settembre 4, 2014 by fraclimb

giovedì 21 agosto

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Il brutto del monsone è che una volta finito, continua a portarsi dietro i suoi strascichi. Ma la speranza è sempre l’ultima a morire o, forse, si dovrebbe dire che la cocciutaggine continua a farmi pestare la testa sul muro così che mi accordo con Luca per raggiungerlo in valle e vedere di combinare finalmente qualcosa. Lo spettacolo è quantomeno deprimente: le pareti colano acqua dappertutto, anche nei punti più compatti e apparentemente inviolabili. Sembra quasi di essere al cospetto di una gigantesca spugna che, intrisa del liquido malefico, ora rilascia da ogni parte il suo contenuto. Nonostante tutto, confidiamo che il sole riesca a svolgere il compito di enorme fon, senza però esagerare troppo per evitarci poi il disdicevole inconveniente di colare sulle lavagne granitiche!
Giusto per andare sul sicuro, ci armiamo dell’armamentario necessario per il Nose e quindi, carichi come due asini, ci muoviamo verso l’imbocco della valle con l’idea di salire al Precipizio. Peccato che questo trasudi acqua come una fontana! Il muro a destra di Oceano, dove passa Brutamato, cola acqua; sulle placche di Self Control risalgono i salmoni: salire quindi per la “tracciadellamorte” per poi dovere tornare indietro senza nemmeno aver messo le mani sulla roccia, ci pare uno sbatti eccessivo e così più non osiamo e passiamo oltre! L’occhio scruta e osserva alla ricerca di qualcosa che sia vagamente asciutto e, alla fine, tentiamo la sorte sulla placca di Stella Marina per raggiungere la quale dovremo salire lungo una Via per la Stella. [continua]

Valle di san Pellegrino: Fuciade (Trento)

Posted in escursioni on settembre 1, 2014 by fraclimb

domenica 17 agosto

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Per l’ultimo giorno di spedizione decidiamo di aderire agli adepti della “partenza intelligente” avvicinandoci il più possibile verso casa così da evitare i probabili incolonnamenti del rientro. Scegliamo quindi di andare a fare un paio di tiri nella zona di Arco confidando che “agostembre” continui a comportarsi come tale e non decida, tutto di un colpo, di fare esplodere le temperature ai livelli del nucleo terrestre. In ogni caso, onde evitare spiacevoli colamenti sull’untume calcareo, scoviamo una falesia che dovrebbe permettere la scalata anche d’estate anche se, a dirla tutta, solo il calendario ci conferma di essere nella bella stagione. Quando però siamo al passo san Pellegrino, la macchina accosta e quindi si ferma: passare una giornata così limpida a fare le scimmie su e giù da un pezzo di roccia ci pare decisamente riduttivo e limitativo oltre ad una vera perdita di tempo; insomma l’ancestrale richiamo dell’escursionismo bussa alla porta e noi non possiamo che spalancargli l’ingresso! Così ci accodiamo alla colonna di gitanti che dal passo si muove lungo una comoda e pianeggiante stradina senza avere ovviamente la minima idea di dove il percorso ci possa condurre. Muovendoci dunque seguendo solo le indicazioni dei cartelli e dove il percorso sembra più interessante, ci addentriamo lungo la mulattiera fino ad un bivio; l’occasione pare ora ghiotta per fuggire dalla massa compiendo poi un giro un po’ più lungo che comunque ci dovrebbe permettere di raggiungere Fuciade. L’arcano del nugolo di escursionisti che, come api intorno all’alveare, ronza alla disperata ricerca di un fiore su cui posarsi è presto risolto: la festa locale attira turisti da ogni dove spinti certamente più dai succulenti piatti di polenta, fagioli e salsicce che dalla prospettiva di assistere ai canti tradizionali. [continua]