sabato 20 e domenica 21 settembre
Week end da FF con influsso caiano per raggiungere sempre e comunque le soste dei monotiri. Abbiamo da sfruttare un pernottamento con mezza pensione e così puntiamo alla sportiva località trentina scelta che, in definitiva, si rivela decisamente vincente. Se per qualità della roccia, la lotta con Finale è uno scontro che si chiude con un netto e chiaro pareggio, sul fronte dell’accoglienza non ci sono dubbi: la vittoria del paese sul Sarca è netta e schiacciante! Se in Liguria si torna a casa col portafogli vuoto e la pancia in uguale stato, qui si rischia di mettere su peso, scusa ideale per giustificare eventuali disfatte!
Arriviamo ad Arco nella tarda mattinata e, nonostante l’opera di convincimento propugnata durante il viaggio, non riesco a smuovere Micol dall’intento di andare in falesia, così andiamo verso l’orto che, a discapito del nome, dovrebbe essere un piccolo gioiellino. L’avvicinamento si rivela una comoda passeggiata caratterizzata solo da una breve e conclusiva rampa che ci porta alla base della parete: per questa volta facciamo quindi a meno di avventurosi smarrimenti di percorso tendenzialmente piuttosto sgraditi e parecchio fastidiosi. Per non prendere poi la classica legnata sui denti, iniziamo volando basso, scelta che non sembra poi così sbagliata: il primo tiro (nonché il più facile della falesia) mostra infatti un caratterino piuttosto scontroso proprio sui primi passaggi per poi abbattersi decisamente. Superato il rodaggio, proseguiamo poi senza problemi tanto da arrivare al punto in cui diventa necessario alzare decisamente l’asticella. E qui i nodi vengono al pettine: nonostante provi più volte a raggiungere la sosta di un 6b+, la soluzione dell’intrico rimane un mistero insoluto che, alla fine, mi fa tornare a terra con la cosa nelle gambe. [continua]