domenica 23 novembre
In realtà non avevo compreso a fondo le intenzioni del Boris, avevo pensato ad una passeggiata tranquilla, su comoda mulattiera e invece ci troviamo a seguire i ripidi crinali delle montagne sopra il Lario. Tutto sommato però, la sorpresa mi risulta più che gradita, forse un po’ meno a Micol e a mia mamma!
La giornata non inizia nei migliori dei modi: la fidata Punto fa le bizze, diventa recalcitrante, si muove a singhiozzi e il tachimetro non si sposta dai 50 km orari. Urge cambio vettura e poi passaggio dal meccanico. Così mi trovo a guidare l’auto dei miei: cambio automatico con annessa sensazione di avere sotto il sedere un mezzo che vada un po’ dove vuole lei. Nonostante tutto arrivo all’alpe di Colonno e mi libero del disagevole vettore. A quel punto iniziamo la nostra cavalcata verso l’apparente lontanissimo monte di Tremezzo. Iniziamo con una discesa: anche domenica scorsa si era partiti scendendo, che stia diventando un vizio? Poi puntiamo diritti ai monti di Lenno. Di sentiero neanche a parlarne e il pendio è piuttosto ripido, così pensiamo di aggirare l’ostacolo prendendo una mulattiera che sfugge verso sinistra. Questa però si rivela ben presto una vera via di fuga che svicola intorno alla montagna nell’esatta direzione opposta alla nostra. Ci tocca. Lasciamo il comodo tracciato e iniziamo ad ansimare su per la riva erbosa. Ovviamente ognuno ha il suo ritmo: chi sale il più veloce possibile per preparare le munizioni nevose da lanciare sugli ignari e tranquilli ritardatari, chi invece cammina piü tranquillamente senza immaginare il prossimo bombardamento aereo! Poi bisogna scendere dal crinale opposto, un piccolo esempio di caianesimo causa rimasugli delle nevicate della scorsa settimana. La traccia è schiacciata e battuta e lo strato sufficientemente bianco per coprire il prato ma non così tanto da formare una sicura trincea. [continua]