Archivio per novembre, 2014

Sponda occidentale del lago: monti di Lenno e monte di Tremezzo (Como)

Posted in escursioni on novembre 28, 2014 by fraclimb

domenica 23 novembre

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In realtà non avevo compreso a fondo le intenzioni del Boris, avevo pensato ad una passeggiata tranquilla, su comoda mulattiera e invece ci troviamo a seguire i ripidi crinali delle montagne sopra il Lario. Tutto sommato però, la sorpresa mi risulta più che gradita, forse un po’ meno a Micol e a mia mamma!

La giornata non inizia nei migliori dei modi: la fidata Punto fa le bizze, diventa recalcitrante, si muove a singhiozzi e il tachimetro non si sposta dai 50 km orari. Urge cambio vettura e poi passaggio dal meccanico. Così mi trovo a guidare l’auto dei miei: cambio automatico con annessa sensazione di avere sotto il sedere un mezzo che vada un po’ dove vuole lei. Nonostante tutto arrivo all’alpe di Colonno e mi libero del disagevole vettore. A quel punto iniziamo la nostra cavalcata verso l’apparente lontanissimo monte di Tremezzo. Iniziamo con una discesa: anche domenica scorsa si era partiti scendendo, che stia diventando un vizio? Poi puntiamo diritti ai monti di Lenno. Di sentiero neanche a parlarne e il pendio è piuttosto ripido, così pensiamo di aggirare l’ostacolo prendendo una mulattiera che sfugge verso sinistra. Questa però si rivela ben presto una vera via di fuga che svicola intorno alla montagna nell’esatta direzione opposta alla nostra. Ci tocca. Lasciamo il comodo tracciato e iniziamo ad ansimare su per la riva erbosa. Ovviamente ognuno ha il suo ritmo: chi sale il più veloce possibile per preparare le munizioni nevose da lanciare sugli ignari e tranquilli ritardatari, chi invece cammina piü tranquillamente senza immaginare il prossimo bombardamento aereo! Poi bisogna scendere dal crinale opposto, un piccolo esempio di caianesimo causa rimasugli delle nevicate della scorsa settimana. La traccia è schiacciata e battuta e lo strato sufficientemente bianco per coprire il prato ma non così tanto da formare una sicura trincea. [continua]

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Sponda occidentale del lago: rifugio Binate (Como)

Posted in escursioni on novembre 20, 2014 by fraclimb

domenica 16 novembre

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Sveglia con piacevole sorpresa: fuori non piove e, anzi, il tempo è praticamente bello! Un ampio spazio di cielo azzurro si fa infatti largo sgomitante tra le grigie nuvole, rimasugli del tempo di ieri stile Arca di Noè. Subito e immediatamente spazzo via la prospettiva di andare a rinchiudermi in qualche palestra da FF plasticaro, accendo il PC e afferro il telefono: il cambio meteorologico viene confermato anche dalle previsioni, così improvviso alcune possibili camminate e inizio a tempestare Micol di messaggi. Alla fine riusciamo a venirne a una e iniziamo quindi a salire verso il Bisbino, una delle ascese più lunghe della zona, solo che a farla per noi ci pensa la Punto!

Parcheggiamo pochi tornanti sotto la vetta in un posto dove solitamente, a quest’ora, scovare un buco sarebbe una pura utopia. Invece, sarà per le infauste ma fortunatamente disattese previsioni, troviamo dove lasciare l’auto senza alcun problema. La temperatura è pungente e l’aria frizzante: oggi non si rischia certo di colare e disidratarsi! Imbocchiamo la mulattiera e iniziamo a perdere quota: situazione anomala ma, soprattutto, che non ci permette di scaldare sufficientemente i motori costringendoci così ad aggiungere un altro strato al nostro abbigliamento. La donna e l’uomo Michelin fanno quindi la loro comparsa nei boschi sopra il lago! [continua]

Pilastri del Pesgunfi: Cuba Libre e diedro Spini (val Masino, Sondrio)

Posted in vie alpinistiche su roccia on novembre 15, 2014 by fraclimb

domenica 02 novembre

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L’avventura di fine settimana mi ha psicologicamente scaricato oltre a lasciarmi alcune piccole e fastidiose fiacche ai piedi. A parte questo e le ginocchia un po’ gonfie, mi sento fisicamente bene ma non ho proprio alcuna voglia di imbarcarmi in un’altra avventura caiana. Così, in un certo senso, ho quasi paura delle possibili intenzioni di Cece: mai avrei creduto di arrivare a tanto! Eppure ciò che veramente mi attanaglia non è tanto il caianesimo in senso stretto quanto piuttosto ciò che ci sta attorno: l’avvicinamento mortale! Così, quando optiamo per il Pesgunfi alle porte della Valle, mi sento completamente rincuorato e, a quel punto ovviamente, non posso fare a meno di puntare ad un’evidente e logica linea puramente caiana: il diedro Spini! Per capire però il timore con cui ci avviciniamo alla struttura è prima necessario fare un passo indietro: ne io ne Cece abbiamo infatti con noi l’indispensabile guida lasciata o a riposare a casa (luogo per altro ideale) o piuttosto nel bagagliaio dell’auto parcheggiata a Lecco! Così, prima di avventurarci sui meandri misteriosi della parete, facciamo un salto al bar Monica a sbirciare le relazioni. Ciò nonostante e avendo appurato la teorica fattibilità della linea, preferiamo prima darci un occhio passeggiando sulla vicina Cuba Libre. E in effetti l’arrampicata si rivela (una volta tanto) tale: parte Cece superando un passo iniziale impegnativo (tra l’altro aggirabile) e poi prosegue il sottoscritto. La via è esteticamente ammirevole, lungo uno spigolo arrotondato ricolmo di funghi come fossimo alla sagra del porcino. Per dirla con le parole di Luca: “è una scala!” e, in effetti, mai definizione potrebbe calzare meglio. Superiamo quindi il terzo tiro e poi buttiamo le doppie senza dimenticare il vero motivo della nostra salita. Il diedro sembra nel complesso accondiscendente ma proprio nella sua eccessiva disponibilità temo si celi il classico tranello; poi, a meglio guardarlo, spuntano tratti che potrebbero presentare importanti problemi ma, ciò nonostante, partiamo decisi. [continua]

Val Masino: pizzo del Ferro centrale e discesa in Bondasca (Sondrio e Grigioni)

Posted in vie alpinistiche su ghiaccio e/o misto on novembre 7, 2014 by fraclimb

mercoledì 29, giovedì 30, venerdì 31 ottobre

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Leggere certi libri è fonte di ambiziosi progetti a volte poco realizzabili. Uno degli ultimi, riguardava la famosa traversata dei fratelli Messner al Nanga Parbat: l’impresa mi ha stregato dandomi lo spunto per un’avventura parallela ma, ovviamente, in miniatura. Ultimamente ho letto anche un libro su Dan Osman ma quello, per fortuna, non ha subito gli stessi effetti!

Approfitto quindi di alcuni giorni di ferie per portare a compimento il progetto; la meta prescelta è uno dei pizzi del Ferro da salire da sud per poi scendere lungo il versante opposto e quindi rientrare dalla cima di Castello e dall’Allievi. Tutto sembra andare per il verso giusto se non fosse per un’inaspettata nevicata che ci mette il suo zampino rendendo il banchetto decisamente più piccante.

Il primo giorno inizio quindi a camminare poco prima delle 7: sono carico e motivato anche se la nebbia che stazione sopra la testa mi lascia da pensare. Ben presto però il sentiero mi porta oltre le nuvole dove il cielo è limpido e la giornata spaziale; nulla sembra quindi potersi mettere di traverso eccetto l’assillante incognita del ghiacciaio sul versante settentrionale. Intanto la quota aumenta più rapidamente di quanto avessi pensato, il bivacco Molteni Valsecchi passa dietro le spalle e quindi inizio a pestare neve lungo l’ampio canale. Contemporaneamente, in alto si prefigura il primo vero ostacolo: l’ampio colatoio infatti è chiuso da una parete verticale e difficilmente superabile; continuo ad avvicinarmi cercando con lo sguardo il punto debole della muraglia che, alla fine, si rivela essere a sinistra, proprio dove dal basso sembrava meno accessibile! Continuo su neve più ripida, poi supero uno stretto e marcio colatoio fino ad approdare su una serie di facili risalti. Forte del mio altissimo livello di climber, scalo le roccette, supero l’ultima fascia nevosa e poi mi mangio la breve crestina finale. [continua]

Engadina: capanna Jenatsch (Grigioni)

Posted in mountainbike on novembre 4, 2014 by fraclimb

domenica 26 ottobre

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La stuzzicante proposta parte da lontano e, nonostante la pianificazione, nulla sembra metterci i bastoni tra le ruote finchè la perturbazione orientale di inizio settimana porta con sé un’inattesa nevicata. Questa diventa così il principale ostacolo per la bicicletta, mezzo scelto per coprire la maggior parte dei 16km che ci separano dalla capanna. Nonostante tutto, continuo però a tenere alto l’ottimismo e mi preparo alla salita senza aver studiato nulla: né il percorso né, tanto meno, la situazione nivologica lasciando tutto nelle mani di mio papà. Così, quando iniziamo ad addentrarci in Bregaglia, non posso che restare sorpreso per l’abbondante imbiancatura che mi sovrasta. Il morale resta però alto e, noncuranti, proseguiamo verso Bever. Ma la situazione muta rapidamente appena iniziamo a pedale sul sentierino iniziale: la coltre nevosa fa sembrare la coda della bici come il fondoschiena sculettante della modella. La ruota va di qua e di là e poi si incuzza costringendoci a scendere continuamente di sella. Se la situazione dei primi metri rappresenta la costante del percorso, possiamo anche dire addio ai sogni di gloria! Invece, in nostro aiuto, arriva la strada pulita che porta ad una stazione solitaria del treno: torniamo così a pedalare senza problemi imboccando, poco più avanti, la mulattiera ciclo pedonale. Tutto continua a filare sostanzialmente liscio fino a una breve ma ripida rampa che schizza verso l’alto: spingo sui pedali, scarico tutta la potenza sui copertoni mentre il cuore inizia a pulsare con maggiore intensità. Rapidamente la pulsazione diventa un rullo incessante mentre annaspo alla ricerca di aria. In fondo è solo un breve strappo, nulla in confronto al massacrante muro di Palanzo, eppure mi sembra di essere difronte ad una specie di Everest! Poi finalmente la strada degrada, si abbatte e torna piana prima di una discesa. [continua]

Klausen pass: Sudpfeiler (Schachental, Uri)

Posted in vie alpinistiche su roccia on novembre 4, 2014 by fraclimb

domenica 12 ottobre

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Migriamo alla ricerca del bel tempo dopo addirittura un mese di asciutto. Previsioni-del-tempo-Cece torna così  alla carica e noi ci troviamo a rifare il tunnel del Gottardo dopo appena una settimana: sembra quasi che, insieme alla Grignetta, questa zona sia la meta prediletta del 2014! Entriamo nell’antro con le dita incrociate: di qua è grigio e coperto ma di là il tempo è decisamente meglio; il cielo è azzurro, leggermente lattiginoso e con qualche nuvola qua e là ma, almeno, il rischio lavata sembra solo un lontano ricordo. Proseguiamo ancora più a nord e puntiamo al Klausenpass: la meta odierna non presenta grandi ambizioni ma la sorpresa è sempre dietro l’angolo! Rispetto la volta precedente, optiamo per l’avvicinamento super direttissimo: prato verticale senza traccia evidente ma, soprattutto, senza giri arzigogolanti. Un pochino sembra di essere in Wenden: evidentemente, da queste parti, la tradizione impone determinate usanze!

Ci accordiamo per salire tre tiri a testa: prima Cece e poi il sottoscritto, così mi metto ad attendere il mio turno con il dubbio se mettere o no la giacca a vento. Eolo non sembra infatti intenzionato a disturbare troppo la giornata e, quando manca il suo fresco soffio, il sole compie il suo dovere. Lascio quindi correre le corde in attesa di prendere la decisione finale; ben presto però l’effetto Vigorsol inizia a farsi fastidioso e l’assetto, a quel punto, pare scontato: lascio così la terra orizzontale ben bardato per proteggermi dalle bizzarrie del meteo. La roccia sembra una pila di saponette. Fortuna vuole che l’alto livello acquisito, a fronte del basso impegno richiesto (sulla carta), è sufficiente per scalare quasi spavaldi: resta comunque il fatto che cerco di allungarmi verso l’alto così da tirare il più possibile sulla verticale le prese che risultano, a loro volta,  meno scivolose. [continua]