Archivio per novembre, 2020

Triangolo lariano: funghi di Rezzago (Como)

Posted in escursioni on novembre 13, 2020 by fraclimb

domenica 01 novembre

Siamo in ritardo, ovviamente: oramai è cronico. Sara e Matte certamente l’avranno messo in conto! Questa volta però in nostro aiuto arriva la strettoia. È una di quelle stradine che partono già piccole ma, mano a mano che si procede, si fanno sempre meno larghe. La macchina però no: quella resta sempre delle stesse dimensioni nonostante istintivamente si stringano le spalle. Poi arriva la mezza curva e si finisce per fare il turacciolo nel collo di bottiglia. Il telefono squilla e la Sara ci avvisa che per poco non han dovuto chiamare il cavatappi è così, magicamente, il nostro ritardo diventa quasi in orario. Noi comunque facciamo finta di niente secondo il principio per cui Sara e Matte sanno già tutto e con un laconico “ah-ah” gli informiamo che ci mancano 4 o 5 chilometri. Evitiamo quindi di specificare che, non si sa bene per quale ragione, stavo per finire a Lecco quando improvvisamente, superata Erba, mi sono svegliato dalla catalessi domandando alla Jo dove diavolo stessi guidando e ricevendo in risposta un candido e sincero “boh!”.

Evitata quindi la mummificazione dei due amici, sbarchiamo finalmente dal Caddy mentre chiedo alla Jo se debba prendere anche il cestino per i funghi. Lei ci pensa un po’ su e poi mi fa ridacchiando: “beh, per quei “funghi” servirebbe ben altro!”. Mi sono sempre piaciuti i funghi però già nel risotto o con lo spezzatino e la polenta. Cercarli non è mai stata una mia passione, trovarli invece sì ma pare che le due cose abbiano un certo nesso e così non ho mai dedicato tempo alla mia carriera da fungiatt. Così per oggi mi è balzata quest’idea di sicuro successo: fare un giretto per vedere un altro tipo di fungo, qualcosa fatto di sassi e terra con una bella cappella granitica. [continua]

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Valsolda: alpe Puria di sotto (Como)

Posted in escursioni on novembre 8, 2020 by fraclimb

mercoledì 28 ottobre

Non sto prendendo le misure per il mercoledì del pensionato, semplicemente approfitto della scusa che la Jo cerca di raggiungermi nella mia corsa verso la vecchiaia e mi prendo un giorno di ferie per andare a combinare qualcosa insieme. Così, dopo aver cercato di destabilizzare la mia precisa e accurata organizzazione mandando all’aria un piano diabolicamente definito con alcuni disorientanti cambi di programma dell’ultimo minuto, ci troviamo a risalire le curve verso Porlezza, gestire lo sbocco imminente per poi approdare in Valsolda, tornando nelle zone in cui eravamo stati circa un anno fa nel periodo in cui la mia vena scrittoria era intasata come la tangenziale all’ora di punta.

Fermiamo la macchina in corrispondenza del primo spiazzo sterrato ma siccome la mulattiera prosegue e non abbiamo sbatta di camminare troppo anche perchè siamo pesantemente in ritardo sull’inesistente tabella di marcia, mettiamo alla prova le sospensioni del Caddy e proseguiamo nella nostra Parigi – Dakar. La tappa si rivela l’esatto opposto di quello che ci eravamo aspettati lasciandoci alquanto interdetti: infatti dopo una manciata di metri superati in meno tempo rispetto quello richiesto per decidere se fosse o meno opportuno andare avanti, ci si para davanti il parcheggio indicato nella guida e quindi non ci tocca altro che levare le chiappe dai sedili e iniziare a camminare! Ma, d’altra parte, non siamo forse qui per questo? [continua]