Archivio per novembre, 2015

Wendenstocke: Excalibur (Berna)

Posted in vie alpinistiche su roccia on novembre 14, 2015 by fraclimb

sabato 07 novembre

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Finalmente abbiamo l’elsa in pugno: chiamiamo a raccolta tutte le nostre forze finchè la lama luccicante e affilata si sfila dalla roccia e fendenti liberatori saettano in un insolito e caldo cielo autunnale. Insomma, abbiamo raggiunto la vittoria dopo 6 anni passati con il naso all’insù o macinando altro genere di caianate ma con la testa che ogni tanto volava su quelle placche  scolpite come un’opera di Fidia.

E pensare che sarei andato ben volentieri da un’altra parte, a chiudere un altro tentativo lasciato a metà sulle pareti del Sasso di Sengg ma alla fine mi ritrovo, ancora una volta, a puntare le mie attenzioni alle rocce elvetiche. Oramai sembra un’abitudine partire ad orari improponibili anche se ora la squadra è formata da 4 elementi; mentre quindi io e Cece ci dedicheremo ad Excalibur, unico motivo per cui sono riuscito a digerire il mancato assalto alle pareti lecchesi, Marco e Silvia punteranno a Zambo. L’imprevisto però è sempre dietro l’angolo o, sarebbe meglio dire, dietro la curva:  usciti infatti dal Gottardo e lanciati i cavalli verso la salita del Susten, l’avviso che il passo è già chiuso ci colpisce come un fulmine a ciel sereno. Quando però mi impunto, sono peggio di un mulo e quindi, considerando come unica meta il mitico Wenden, propongo la circumnavigazione di mezzo Oberland anche se poi tutto diventa più semplice visto che da lì a poco più di mezz’ora, la strada verrà riaperta. Ne approfittiamo quindi per sistemare gli zaini ma non certo le idee su quello che stiamo per andare a fare: sarà forse per scaramanzia, ma preferisco tenermi lontano dal pensiero di quella lavagna grigia nei confronti della quale, la volta prima, il timore riverenziale aveva avuto la meglio sui nostri animi costringendoci a levare le tende senza neanche averci provato. Fatto sta che non accenno minimamente ai miei dubbi né, tanto meno, all’idea che, se mai dovessimo concludere la via e dovessi aver superato da secondo il tiro, mi piacerebbe ripeterlo da capocordata. Nella mia testa infatti tutte le difficoltà sembrano ridursi a quell’unica liscia lunghezza e a nulla sembrano valere i commenti del Michi che mi aveva messo in guardia sul fatto che in realtà la via non molli mai. [continua]

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Ofen: Halma (Melchtal, Obvaldo)

Posted in vie alpinistiche su roccia on novembre 9, 2015 by fraclimb

sabato 31 ottobre

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A volte mi chiedo se ho del sale in zucca e se chiunque si dedichi al caianesimo non sia, in realtà, un malato di mente: auto-lesionarsi in un modo simile non può che essere dovuto da un insieme di rotelle che girano una contro l’altra. Certo che Cece dovrebbe averlo capito che a presentare determinate proposte si è certi di finire in un qualche guaio: evidentemente quindi anche lui sta a dimostrare come il caiano sia il perfetto esemplare da manicomio.

Per cui, quando Cece mi gira la solita mail, già sapeva dove il pesce avrebbe abboccato: bici + camminata + scalata è infatti un trittico troppo invitante per non farsi abbindolare! Così, quando ci troviamo al solito orario improponibile, non abbiamo ancora definito quale sarà la meta proprio perchè è per entrambi chiaro e palese dove andremo a ficcarci.

Corriamo quindi verso l’unica meta papabile certi che oggi sarà una giornata campale, ancora più rafforzata dal termometro dell’auto che segna solo un paio di gradi sopra lo zero: in quelle condizioni, è praticamente certo che ci trasformeremo in due bastoncini Findus ma le decise intenzioni degli altri climbers presenti lasciano immediatamente fugare ogni possibile dubbio. Scarichiamo quindi mezzi e attrezzatura pronti ad affrontare ignari una salita che probabilmente fa un baffo ai vari Zoncolan, Gavia e salitedellamorte varie. Quello che ci si para davanti infatti è uno spietato nastro d’asfalto che sale ininterrottamente e senza una tregua lungo il versante. Ovviamente partiamo come se dovessimo superare la rampa del garage e, ben presto, ci troviamo a sputare il cuore per terra e a mulinare due tonici pezzi di marmo di Carrara. La metamorfosi a David di Donatello a questo punto può dirsi compiuta!

Dopo quindi quasi un’ora da inferno, lasciamo le due ruote per proseguire con le due gambe: superiamo così il bosco per poi uscire in una piccola e ridente vallata sorvegliata dalla parete alla nostra sinistra. [continua]

Haslital: Schillingsflue (Berna)

Posted in falesia on novembre 9, 2015 by fraclimb

sabato 03 ottobre

Il problema è molto serio, danno acqua da tutte le parti: nel lecchese, ad Arco e pure a Finale, quindi l’idea di un week end da FF crolla come un gigante dai piedi d’argilla. Quando guardiamo sconsolati la mappa delle previsioni, solo al nord delle Alpi sembra ci sarà il sole quindi è là che punteremo le nostre attenzioni. Certo, sembra piuttosto strano in questo periodo dell’anno passare oltre il Gottardo dove già mi aspetto l’avvicinarsi dell’inverno ma riesco comunque a scovare sulla guida una falesia esposta a sud che potrebbe fare al caso nostro così mi metto il cuore in pace, il piumino nello zaino e siamo pronti alla levataccia. L’autostrada scorre veloce e senza intoppi, ci infiliamo nel tunnel del Gottardo e poi sbuchiamo dalla parte opposta dove qualche avvisaglia di bel tempo inizia a fare timidamente capolino ma non è certo il sole che mi sarei aspettato! Così, con un velo di dubbio, imbocco i tornanti bagnati del Sussten mentre pennacchi bianchi cercano disperatamente di oltrepassare le cornici di vette che vigilano verso sud. Raggiungiamo il passo e poi ci buttiamo lungo la discesa, un’interminabile sequenza di curve e contro-curve che sembrano tendere all’infinito. Il tapis-rulant su cui corriamo in senso opposto al suo movimento finalmente arriva al termine: la strada smette di scendere e, in poco tempo, raggiungiamo e passiamo Meiringen. Da qui alla falesia dovrebbe mancare ancora poco: saliamo la strada in direzione Lucerna contando i tornanti fino al secondo verso destra dove dovrebbe partire una traccia nel bosco ma, ovviamente, di sentieri nemmeno l’ombra! Saliamo ancora un po’ e la scelta si rivela azzeccata: in corrispondenza di un grosso spiazzo, due inconfondibili climbers stanno sistemando il materiale così, trovato il parcheggio, non sarà per nulla difficile individuare anche la falesia. [continua]