Archivio per agosto, 2009

Como-Alpe di Camera (Val dei Ratti): solo di gambe!

Posted in escursioni on agosto 31, 2009 by fraclimb

sabato 29 agosto

L’occasione è propizia e probabilmente anche l’ultima dell’anno per tentare un progetto che, già da un po’ di tempo, si è insinuato nella mia mente come un tarlo e così alle 4:15 mi trovo a cavalcioni della bici che si immerge nell’oscurità della notte.

Solo verso Dongo posso finalmente pedalare a luci spente, mentre le montagne che guardano da nord il Lario si nascondono timide dietro una fitta coltre nerastra. Il lago termina e io mi avvio verso la Val Chiavenna: alle 7 sono a Verceia e a breve lascerò il mio mezzo. La salita che sale la prima parte della Val dei Ratti se è una manna per chi usa mezzi convenzionali di locomozione, è invece un vero calvario per il ciclista. E’ una salita non eccessivamente lunga, ma decisamente ripida, quel tanto che basta per caricare di acido lattico le gambe prima della successiva sfacchinata.

Verso le 7:30 inizio finalmente la mia camminata: rispetto i programmi del giorno prima ho recuperato un quarto d’ora che, unito ai 45′ della partenza anticipata, si traduce in un’ora di tempo guadagnato. Nonostante ciò, cerco di spingere sull’accelleratore: supero rapidamente la diga e quindi le case di Moledana per poi ritornare sul versante destro orografico della valle. Nel frattempo, alle mie spalle, nuvole scure si sono date convegno, nascondendomi la vista dell’alto lago; i tuoni non tardano a rombare, ma sono molto distanti e il loro frastuono mi giunge ovattato. Guardando verso monte, la situazione lascia meglio sperare e così proseguo imperterrito nella mia marcia, superando la rampa che conduce all’alpe di Camera dove intendo fare la prima sosta dalla mia partenza da Como.[continua]

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Wendenstocke: Sonnenkoning

Posted in vie alpinistiche su roccia on agosto 25, 2009 by fraclimb

domenica 23 agosto ’09

Wenden, un nome che procura un brivido lungo la schiena, rievoca rocce insolitamente compatte su cui innumerevoli tracciati disegnano una ragnatela di percorsi che ne accarezzano le forme delicate all’inseguimento di un buco o di una minuscola asperità che conduca verso l’alto. Le mani fremono, un senso d’impotenza si fa strada nel caos dei pensieri, il cuore sobbalza, poi una stretta di mano, un abbraccio e l’avventura svanisce in un soffio, ma nel profondo rimane intrappolato ogni momento della salita, gli attimi rimangono fissati indelebili, come scolpiti su una grigia lavagna.

Tutta la poesia svanisce quando l’auto sbuca dal tunnel del Gottardo: sfuggiti dall’antro artificiale, siamo ributtati nell’oscurità delle nuvole che divorano l’asfalto. Le loro lacrime bagnano il parabrezza, mentre i tergicristalli iniziano la loro danza ipnotica. La strada del Susten è avvolta in uno spesso e inquietante strato di nebbia mentre io sono facile preda dei dubbi sull’indomani che però preferisco serbare solo per me lasciando accesa una flebile speranza per la domenica mattina. Quando ci infiliamo nei sacchi a pelo, la sottile pioggerellina che ci ha tenuto compagnia ha smesso di tamburellare sulla tenda lasciando il posto ad un’impenetrabile coltre nuvolosa.

Quando, nel pieno della notte, sbuco dalla tenda, sono inondato dal fiume di stelle della Via Lattea: una cometa sfreccia nel firmamento inabissandosi in un mare color pece rischiarato da migliaia di gemme splendenti, mentre inconfondibile si staglia il profilo del Wendenstöcke. [continua]

Pizzo Torrone Occidentale: Guronsan

Posted in vie alpinistiche su roccia on agosto 22, 2009 by fraclimb

giovedì 13 agosto

Dopo la salita di ieri, io e Cece puntiamo a qualcosa di meno impegnativo, giusto per sfruttare la nostra presenza in quota. Memori della fatica patita il martedì per raggiungere il rifugio Allievi, non siamo dell’avviso di ripetere la sfacchinata nel breve periodo. L’ambiente è mozzafiato, la roccia di alta qualità, ma l’attraversamento della Val di Mello è un vero calvario, soprattutto osservando i numerosi villeggianti (con annesse gnocche in costume da bagno) che ti scrutano mentre tu arranchi schiacciato dal peso dello zaino che ti sega le spalle. Poi sai che ti aspettano 1300 metri di pura e dura salita e l’unica consolazione è rappresentata dall’assenza di rappresentanti del gentil sesso che ti invoglierebbero a ben altre attività. Così, meglio sfruttare la situazione e le belle giornate per inanellare un’altra salita, dissanguati da quel vampiro del rifugista che ti chiede ben 13€ per un letto! E se fai mezza pensione, non provare a chiedere il bis, come ha tentato un povero alpinista teutonico che si è visto recapitare un’occhiataccia dalla cameriera infastidita per la richiesta dell’avventore ai suoi occhi insolitamente assurda.

Puntiamo allora all’Erba Fumagalli superando con ritmo insolitamente tranquillo la pietraia sovrastante il rifugio. Il nevaio che ci si para d’innanzi è come una lastra di marmo e noi sembriamo due provetti ballerini che con eleganti movenze mantengono la miglior posizione d’equilibrio prima della successiva scivolata. Siamo sotto la verticale della punta Allievi e, guardando in fondo, scorgiamo la zona dove attacca il nostro obiettivo. Con le sole scarpe d’avvicinamento e un martello che può essere usato come una proto-piccozza, non abbiamo grosse possibilità di superare i 30° del nevaio che conduce all’attacco. Così, dopo una lunga consultazione, decidiamo di tentare Lady D. [continua]

Picco Luigi Amedeo: Taldo Nusdeo

Posted in vie alpinistiche su roccia on agosto 20, 2009 by fraclimb

mercoledì 12 agosto

Nuovamente io, Cece e Colo. Per il mio alpinismo, questo trio è diventato oramai sinonimo di salite impegnative, esigenti ma di sicura soddisfazione. Questa volta siamo determinati a uscire dall’ardita linea della Taldo Nusdeo che supera il pinnacolo granitico che si leva sopra le nostre teste: sappiamo come raggiungere il famigerato naso, come superarlo e conosciamo anche il tiro successivo, al cui termine si è arenato il tentativo dell’estate passata. Da quel punto, per noi, c’è solo terreno vergine.

E’ ancora Cece a prendere il capo della cordata; nel frattempo ci ha raggiunti una guida con una ragazza con i quali arrampicheremo tutto il giorno. Dalle scarne informazioni ricevute all’Allievi, ci aspettavamo e temevamo una folla d’alpinisti all’attacco della via, mentre realtà è ben diversa: in Val Torrone regna il silenzio più assoluto mentre l’anfiteatro, ancora avvolto nella fresca penombra del mattino, ci appare desolatamente vuoto. Superiamo rapidamente le prime due lunghezze del traverso trovandoci così sotto l’inquietante naso da cui cola un’evidente striscia d’acqua. Cece si alza con circospezione, raggiunge la fessura sotto lo strapiombo e inizia la faticosa traversata; finalmente agguantata la lama d’uscita da cui facilmente perviene alla sosta.[continua]

Badile: Cassin

Posted in vie alpinistiche su roccia on agosto 8, 2009 by fraclimb

Mercoledì 6 e giovedì 7 agosto ’09

Un pensiero ed un sentito ringraziamento al Grande Vecchio dell’alpinismo italiano che ci ha regalato questa salita dalla quale sono uscito lo stesso giorno in cui lui si è riunito ai compagni con cui, nel lontano ’37, ha superato quella lavagna fino ad allora inviolata.

Quando sento Colo al telefono la mia idea è quella di stare via un giorno o al massimo due; ascoltate le mie proposte, cerca di convincermi per la Cassin al Badile ma invano: appena sento pronunciare quel nome sono proiettato ai piedi della parete, al cospetto di quella nord est che tanto mi ha fatto penare. Sono anni che quella lavagna mi ha stregato ed io invano cerco di sedurla: ogni volta che mi trovo al suo cospetto, lei è lì, insensibile alla mia brama di salirla.

Devo cogliere al volo quell’occasione e, certo, non me la lascerò sfuggire di mano! Così mi ritrovo, il mercoledì pomeriggio, ad arrancare sul ripido sentiero che porta al Sasc Furà senza sapere dove passeremo la notte: il rifugio rigurgita infatti di avventori e noi non sappiamo se trascorreremo la notte sui tavoli della sala da pranzo o, peggio, direttamente all’aperto. E quando oramai ci siamo rassegnati all’idea di dormire sotto le stelle, la gestrice riesce a liberarci un tranquillo angolino nel sottotetto dove passeremo la notte come pascià.[continua]

Gran Capucin: via degli Svizzeri (con variante finale)

Posted in vie alpinistiche su roccia on agosto 4, 2009 by fraclimb

sabato 1 agosto

Un sogno divenuto realtà. Un obiettivo ambizioso, ricercato, desiderato, inseguito e poi gustato, assaporato in ogni sua sfaccettatura. La roccia rossastra incredibile. Gli incastri nelle fessure diritte e regolari. Un movimento fluido, lento, delicato. E poi la gioia incontenibile: sono a cavalcioni del Gran Capucin!

La guglia si staglia nel cielo azzurro, custodita dalle sorelle maggiori che la circondano. Sua Maestà, il Monte Bianco, è avvolto da un turbinio di nuvole candide. Scorgo i mitici piloni del Freney e l’Aiguille Blanche. Più a destra è la minacciosa Brenva con il seracco pensile indeciso se lasciare l’alta quota per buttarsi sul ghiacciaio sottostante. E l’obelisco del Dente del Gigante, l’Aiguille Verte e i Drus per poi chiudere il cerchio con la torre che sovrasta l’Aiguille du Midi. Mentre mi calo, la mente ritorna alle ultime ore, ai momenti che hanno anticipato l’inizio del confronto, l’attimo in cui le mani si sono posate sul granito del Bianco, in attesa che il cuore possa riversare a cascata tutta la sua contentezza. [continua]