Marnotto

sabato 20 dicembre

difficoltà: BS

dislivello: 1440m

Viste le condizioni, la scelta cade su una cima relativamente tranquilla sopra il lago di Como. Lasciate le auto poco dopo Garzeno (in località Ponte delle Seghe, sopra la diga), il folto gruppo (io, papà, Ucci, Ale, Lele, Albertino, Marco, Sandro, Luca e Toni) si avvia lungo il pendio esposto a NE proprio sulla verticale della cima. Il ritmo è subito sostenuto e, anche grazie al tracciato piuttosto ripido e diretto, guadagnamo velocemente quota fino a raggiungere un nucleo di case in una zona più appoggiata. La neve è dura e quindi la progressione risulta facilitata, cosi proseguiamo superando un’altro tratto ripido fino a portarci sul costolone da cui raggiungiamo gli ultimi due alpeggi. Tra la cresta finale che conduce alla vetta e noi, si frappone un tratto piuttosto scosceso: proseguiamo guardinghi e con la massima attenzione, ma poi il tracciato si rivela meno pericoloso di quanto apparisse più a valle. Così, tolti gli sci per un breve tratto, guadagniamo la cresta. Da qui svoltiamo a sinistra fino a raggiungere la vetta, dove siamo accolti da un insistente e fastidioso vento da nord.

La discesa si svulge lungo la traccia di salita su neve nel complesso discreta. Nella parte alta gli sci scorrono senza problemi, poi la neve diventa più pesante e a tratti non portante. Lungo i pendii finali, invece, il manto nevoso si fa decisamente duro, ma anche ricco di gobbe e dossetti la cui azione, alla lunga, si ripercuote sulle gambe.

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