Placche di Paleria: via Vegia (valle Onsernone, Ticino)

domenica 19 novembre

La Lella e l’Andre vorrebbero andare in val d’Ossola perchè, pare, lì ci sia il Meglio, il Top del Top: vuoi un fine settimana col sole e su roccia da urlo (nel senso Frocio Falesistico del termine)? Val d’Ossola! Vuoi andare a sciare nella polvere? Val d’Ossola! A me invece intriga il Ticino: sfoglio la guida e tiro fuori le placche di Paleria dove, scavando nella mole di articoli, scopro di essere stato agli albori di tutto, quando ancora i crostini galleggiavano nel brodo primordiale del mio Caianesimo. Di quell’uscita ricordo abbastanza bene la discesa: corde aggrovigliate e un freddo fotonico ad aspettare che Lorenzo, più in basso, trovi il bandolo della matassa. Non ho invece memoria del cartello che avvisa i casinari ad andare altrove ma noi, noncuranti, da lì a poco avremmo fatto riecheggiare i nostri comandi nella valle: “molla!”, “tira!”, “recupera!”. Puntiamo alla via che sulla carta dovrebbe essere la più abbordabile ma la linea è occupata e così optiamo per un’alternativa mentre sento bussare alla porta. Guardo nello spioncino e dall’altra parte vedo il maledetto fantasma di Nuovo Cinema! Sprango ben bene e mi preparo ma, intanto, l’asso nella manica che abbiamo saggiamente invitato se lo prendono la Lella e l’Andre mentre vinco la partenza della scalata. Così inizio a fare l’unica cosa che ci sia da fare su una placca: spingere sui piedi. Spingo che ti spingo, arrivo al primo fix poi, dopo un’infinità di ulteriori spinte, guadagno il secondo. Insomma, diciamocela tutta, mi aspettavo qualcosa di più vicino al falesismo! A metà lunghezza sono sfiorato dall’idea di lasciare perdere e far passare Andre-Piede-da-Hobbit mentre l’asso nella manica può starsene ancora tranquillo a succhiare la ruota ma mi convinco che spingendo sui piedi tutto si risolva e alla fine raggiungo la sosta. [continua]

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