Qualido: Impressioni di Settembre (Sondrio)

giovedì 10 agosto

La sigla DWS è abbastanza incontrovertibile (almeno nel mondo dell’arrampicata): Deep Water Soloing, praticamente una specie di boulder dove il materasso è sostituito dal mare e dove, oltre a magnesite e scarpette, tornano utili anche i braccioli e, molto probabilmente, un pizzico di follia. Eppure, ora la sigla potrebbe indicare un nuovo super eroe: Doug Walter Scott! E scomodare l’epica ritirata dall’Ogre da parte dell’inglese con le gambe fratturate non è certo un’esagerazione. Vero: noi la cima non l’abbiamo mica raggiunta e poi non eravamo isolati dal mondo (e avremmo anche potuto chiamare l’elicottero) ma, d’altra parte, non abbiamo nemmeno la stoffa (almeno per quel che mi riguarda) dei britannici degli anni ’70. E comunque farsi dalla base del Qualido fino alla macchina con l’astragalo rotto non è cosa di tutti i giorni! Che poi questo segni il record in negativo di discesa dei circa 1100 metri con partenza verso le 14 e arrivo intorno alle 20, non toglie nulla: DWS resta un mito, stoico e riluttante a comporre il 112 e farsi venire a prendere dal soccorso! E forse, un po’ di responsabilità è giusto che me la prendi, perché su quel tiro ci sarei dovuto essere io. Ma quest’anno è un po’ così: c’ho la cagherella appena mi alzo 2 centimetri sopra lo spit (ma forse ce l’ho sempre avuta e ora, con la vecchiaia inizia ad acutizzarsi), così quando provo a partire sulla placca del tiro duro, mi perdo nelle nebbie delle mie paturnie impuntandomi a salire sulla destra col risultato che, appena la protezione mi tocca la scarpetta, la forza di gravità mi vomita addosso tutta la sua potenza. Mi blocco come fossi vincolato ad una catena e, dopo un paio di patetici tentativi, lascio lo scettro al Walter per quello che sarà il suo Giordano dove, appunto, verrà battezzato come DWS. [continua]

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