Sponda occidentale del lago: Crocione da Tremezzo (Como)

sabato 28 gennaio

Una volta avevo pensato di introdurre una nuova disciplina: il “bob d’alpinismo”. Ideale soluzione per risolvere il problema della discesa con gli sci in neve fresca, poi i tempi sono maturati ma soprattutto mi sono modernizzato abbandonando gli sci risalenti alla Guerra Bianca e quell’idea è rimasta una stramberia solo della mia mente. Oggi invece è stato ufficialmente introdotta la variante erbosa che l’Accademia della Crusca ha coraggiosamente battezzato “culo d’escursionismo”. A dire il vero la disciplina è già nota, se non ai più, almeno a molti a giudicare da certe scene che si incontrano sulla Cermenati in Grignetta ma lì siamo ad un livello base, direi neandertaliano mentre ora lo sport ha fatto un deciso balzo in avanti con annesso aumento  delle difficoltà e, soprattutto, del livello di rischio. Forse si dovrebbe parlare di “culo d’escursionismo extreme”. Il campo di battaglia lo decidiamo all’ultimo, in macchina mentre risaliamo la strada del lago verso Menaggio. Pare che questi siano i posti idilliaci per Laura e che oltre il crinale, nel buco nero della Svizzera, ci sia solo pianto e stridore di denti. Così, parcheggiato il Caddy, ci infiliamo sulla classica mulattiera acciottolata con altrettanto ovvia pendenza da lingua sotto le scarpe perchè, da qualsiasi parte si risalga lungo i sentieri che danno sul lago, questo è il comune denominatore. Per di più la scivolosità del selciato mi ricorda il pavimento cosparso di cera di mia nonna: ottimo per il pattinaggio con le calze, un po’ meno per essere certi di stare in piedi senza rischiare di spezzarsi l’osso del collo. Noi comunque siamo allenati ‘che andiamo a correre circa una volta la settimana in falsopiano e così riusciamo ad evitare di incespicare nella lingua camaleontica attorcigliatasi sulle gambe. [continua]

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