Valle di Blenio: capanna Pian d’Alpe (Ticino)
sabato 01 febbraio
Splendono 10 soli, in cielo non c’è una nuvola e la neve è una farina finissima che imbianca tutti i pendii. Mi sveglio dal sogno, e mi butto nella realtà del week end no: un fine settimana si e uno no, questo è il trend 2014. Nonostante tutto non riesco a rinunciare a sgambare un po’ o meglio, non riesco a sgattaiolare, a scivolare via e restarmene al caldo delle coperte. Ho voluto la bicicletta e ora pedalo! Praticamente Zacco mi frega: dopo esserci scambiati i rispettivi recapiti, mi chiede se ho programmi per sabato. Certo: starmene acciambellato sotto il piumone senza dover puntare l’aggeggio infernale del “it’s time to get up!”. La sua idea è quella invece di andare a sciare (e questo, con il senno di poi, non devo averlo veramente ben capito), pioggia o non pioggia, neve o non neve, valanghe o non valanghe. Precipito nella trappola e punto la sveglia.
Il requisito è il solito: gita sicura, al riparo da possibili valanghe; ergo: bosco, foresta, alberi. Oltretutto ad andare in alto non sarebbe nemmeno pensabile a meno di avere a disposizione un fendinebbia tipo faro da stadio. Così mi lascio intortare dalla traccia sulla cartina e propongo una salita poco dopo Biasca. Ignaro, Zacco accetta e così ci troviamo a partire intorno ai 500 metri di quota. Una sottile spruzzata di bianco c’è ma troppo fine per permetterci di iniziare sci ai piedi e così i primi 200 metri li superiamo con i legni in spalla mentre una continua e noiosa pioggia bacchetta sullo zaino. Raggiungiamo Navone e quindi proseguiamo nel bosco seguendo una traccia già battuta che sale decisamente più a sinistra del percorso segnato sulla carta: d’altra parte il nostro obbiettivo è proprio in quella direzione e lo spostamento indicato pare un’inutile perdita di tempo. [continua]
febbraio 8, 2014 a 7:24 am
Ottima relazione..cmq l’importante in queste cose è la compagnia… 🙂 alla prox
febbraio 17, 2014 a 8:01 PM
verissimo 🙂