Torrione Ratti: tentativo (Grignetta)
Sabato 01 giugno
Dopo una settimana sono ancora diretto verso il Torrione Ratti ma questa volta le scarpe sono una destra e una sinistra. Lo zaino invece è nettamente più carico e pesante: è un macigno che grava sulla spalle cercando in ogni modo di farmi fare la fine della tartaruga. Al suo interno si trovano due corde, rinvii, moschettoni, friends tra cui i residuati della Ande, dadi, chiodi e mazzetta; questa volta voglio salire un altro gradino della scala del caianesimo: lo spigolo che si spiattella davanti agli occhi appena si arriva al Torrione e da cui, sembrerebbe, non passi nessuna via. Questa volta però non intendo aprire l’ennesimo cantiere stile Fisarmonica, la linea dev’essere semplice e scalabile per lo più in libera, tanto più che in solitaria non è il caso di cacciarsi troppo nei guai!
Così, stando alla “nuova” etica (in fondo si tratta “solo” di adeguarsi allo stile del Nuovo Mattino!), devo già trovare un’alternativa alla salita diretta dello spigolo dove la parete sembra eccessivamente repulsiva, rivolgendomi invece alla parete di sinistra.
I primi metri sono al cardiopalma, su roccia tenuta insieme in stile puzzle 3D: scalando sulle uova, guadagno finalmente una compatta fessurina dove piazzare un bel Camalot per poi tentare l’assalto del muretto soprastante. Ma la roccia verticale e compatta mi rimbalza come fossi una palla da tennis facendomi ripiegare nel canalino a sinistra, per poi arrivare ad una porzione di stupendo calcare ripieno: è come scalare su uno di quei biscotti al burro in cui affogano tocchi di cioccolato, peccato che qui sia tutto carbonato di calcio! Superata quindi la particolare sezione, raggiungo un albero dove piazzare la sosta conclusiva della prima lunghezza, dove dovrebbe passare anche la classica via dello Scudo. Ora dovrei salire un diedrino a destra per poi raggiungere finalmente l’agognato spigolo ma il Torrione mi gioca un tiro mancino: mentre osservo ciò che mi sovrasta, l’occhio cade su un segno inequivocabile. [continua]
giugno 6, 2013 a 4:43 PM
cavallo la grignetta a me piace molto. è un po’ come il gelato: o ti piace molto o non ti piace molto. anche a me piace il gelato, in piccola quantità però:) la grigna poi ti allena molto per l’andare in crolloniti neo mesi avanzati prima del mare e dei lidi. a propositi di lidi: saremo sabato con il piccolo federico nell’intorno dell’eremo, a tutti molto caro a parte l’assenza di ampio parcheggio. alè