Val di Cogne: Gran Sertz, Punta Nera e Punta Rossa
sabato 17 e domenica 18 aprile
La sveglia suona ad un’ora improponibile (4:30): non mi ricordo più quando è stata l’ultima volta che ho lasciato il tepore delle coperte tanto presto…
Ma Cogne non è vicina, c’è poi da considerare che dobbiamo compattare il gruppo lombardo-piemontese, insomma, conti alla mano, quell’ora impronunciabile è anche quella più appropriata. Ovviamente prima di iniziare la sfacchinata c’è il tempo per interrompere la via Crucis con due stazioni di rifocillamento presso altrettanti bar. E poi, sci in spalla, iniziamo la nostra sudata.
Siamo ricaduti in autunno: i colori sono quelli della stagione che precede il periodo più freddo dell’anno verso il quale ci stiamo lentamente dirigendo. Carichi come muli, continuiamo ad essere perseguitati dalla calura della pianura: coliamo come fontane, mentre gli occhiali appannati ostacolano la visuale.
Raggiungiamo il rifugio Sella poco prima dell’ora di pranzo e da qui riprendiamo la nostra marcia come prevede l’intenso programma della giornata: scammellata di 1900m secchi per raggiungere la sommità della Grand Sertz e quindi rientro al Sella. Mi sento fiacco e debilitato. Continuo a pensare alla necessità di allenarmi. Correre, correre, correre sono le uniche parole che mi rimbombano in testa. Poi mi accorgo che sotto gli sci si è appiccicato un ingombrante zoccolo nevoso che subito viene eliminato dalla lama del coltello. [continua]
aprile 23, 2010 a 1:26 PM
Epico come sempre, da vero equino. Grande Fra’! Aggiungo soltanto che Ucci non ha bevuto niente. Come da previsione. Ciao!