Gajum e Val Cepelline
domenica 8 febbraio
Nonostante la pioggia di sabato pomeriggio, abbiamo ancora un briciolo di speranza e così ci infiliamo sotto il Monte Barro. All’uscita siamo colpiti dalla mano pesante della realtà: il Medale è completamente bagnato e quindi impraticabile. Non ci resta che abbandonare il nostro progetto e buttarci alla ricerca di una falesia che ci permetta di arrampicare un po’. Pensa che ti ripensa, salta fuori Gajum: i gradi sono decisamente improponibili però una visitina si può anche fare. Così ci troviamo a salire lungo il sentiero superando una cascata tropicale. Una breve rampa ci porta a Gajum bassa: individuiamo un paio di tiri scalabili, ma decidiamo di proseguire verso la soprastante parete.
E così eccoci davanti a una parete concava dal colore giallo-ocra. Una muraglia strabiliante e al contempo inquietante. I resti di un’antica costruzione interrompono la continuità di questo muro strapiombante su cui corrono numerosi tiri di grado 8! Ci spostiamo all’estrema sinistra dove riusciamo a salire un bel 6b, a tratti ancora bagnato. Lo ripercorriamo un paio di volte a testa, per poi spostarci alla parete sottostante dove tentiamo i due tiri che avevamo trovato asciutti. Prima un complesso 6a+ e poi un enigmatico e indecifrabile 6b.
E’ da poco passato mezzogiorno ma abbiamo già completato ciò che si può salire, così dopo aver portato a casa Andrea, io e Cece saliamo verso la falesia sopra Suello, dove raggiungiamo il Clod e Guido. Arrampichiamo così su alcuni tiri della recente falesia che richiede un ottimo uso dei piedi per un’arrampicata di placca insolita sul calcare.
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