Couloir Pontresina
domenica 28 dicembre
Un freddo pungente ci investe mentre apriamo le portiere della macchina: ma perchè non mi dedico ad un altro sport?! Poi con l’avvicinamento, il sangue comincia a scorrere e a scaldare le nostre membra intorpidite tanto che, arrivati all’attacco del Couloir, abbiamo quasi caldo! Il primo tiro è onere di Cece: un bel muro di 3/4 metri che viene superato con perfetta tecnica d’artificiale. Posizionando 4 chiodi, Cece viene così a capo del principale ostacolo rappresentato da questa cascata. Ovviamente tutto questo costa non poca fatica e una certa ghisa nelle braccia, ma del resto siamo alle prime armi… Anch’io ho il mio bel da fare per superare il tratto e finalmente raggiungo la sosta con un braccio anchilosato e i polpacci che invocano pietà: il più è fatto, complimenti Cece! Ora tocca al sottoscritto. Guardo in alto. Il secondo tiro è una rampa estremamente appoggiata: in pratica si tratta di un raccordo con il salto seguente. Propongo allora a Cece di cedermi la conduzione per due tiri. E così eccomi sul salto sgocciolante della terza lunghezza: è più lungo di quello iniziale, ma anche più appoggiato e così riesco a superarlo senza troppi problemi. La quarta lunghezza propone un altro breve saltino, con ghiaccio fradicio (lo scarso sole comincia a fare effetto!), poi è nuovamente il mio turno sull’ultimo tiro: un salto divertente che mi permette di godere pienamente della scalata.
Soddisfatti per la salita, riprendiamo la strada del ritorno. In macchina, ovviamente, l’argomento non può che essere: che cascata faremo la prossima volta? I progetti sono già innumerevoli, anche perchè in zona Albigna-Engadina il ghiaccio è abbondante e presenta molti problemi adatti ai principianti. Per onore di cronaca, ci siamo fermati a dare un occhio al canyon di Pontresina, ma non è ancora possibile scalare: il ghiaccio arriva circa a metà della parete.
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