Panico al Monte Garzo
domenica 2 marzo
Ieri sono tornato con Lorenzo al giallo. Dopo esserci scaldati sui tiri più abbordabili, abbiamo provato cianfrin (6c+): al secondo giro, con le coppie già posizionate, mi è quasi riuscita la RP! Mi sposto quindi sul 6c a sinistra di “pensionando” e arrivo in catena senza resting. Si tratta comunque di una RP dal momento che già l’anno scorso avevo messo le mani sul tiro (lo stesso dicasi per cianfrin).
L’obiettivo di oggi è piuttosto ambizioso: conbinazione della “maggialore” (Monte Garzo) con i primi tiri di “lucertola” (attenzione, lo schema di lucertola è sbagliato: il sesto tiro non piega a sinistra sopra il tetto, ma sale diritto) , per 500m di via (12 tiri) con difficoltà fino al 6c e 6a+ obbligato; chiodatura: rigorosamente a spit vicini (non sono necessari friends o dadi); consigliate due corde da 50m (per la discesa in doppia) e 13/14 rinvii. Sulla guida di Glauco Cugini è segnata la discesa su sentiero, possibilità che però non abbiamo verificato
Il mio compagno d’avventura è il forte placchista Clod. Partiamo di buon ora da Como, così da sfruttare i momenti in cui l’ombra avvolge ancora la parete. L’avvicinamento è rapido e reso più semplice dal fatto che ero già venuto da queste parti per salire la più nota e lunga (ma un po’ più facile) alhambra. Subito la via mostra i denti con un ostico tettino di 6b+; le provo tutte pur di passare (staffe comprese), ma alla fine desisto: il passo non è azzerabile direttamente, a meno di aggirare il tetto sulla destra… E così faccio, sfruttando un vecchio spit come unica protezione e quindi rientrando sulla via con un traverso esposto, ma facile, verso sinistra.
I tiri si susseguono su placca, incrociando la via cini verso la fine della terza lunghezza, da dove si prosegue a destra (viso a monte), seguendo la linea di spit nuovi. Si giunge quindi alla fine del quinto tiro, dove si abbandona il tracciato di lucertola, per immettersi su maggialore. Supero il tiro in traverso senza grosse difficoltà e quindi recupero il Clod. Quando arriva alla sosta, è visivamente preoccupato e impressionato dal tetto sotto di noi: certamente questa traversata di 6a+ (passo duro in traverso all’inizio) non ha giovato al suo spirito. E, infatti, non tarda a confermare le mie sensazioni. Riesco comunque a convincerlo a proseguire per la lunghezza successiva (6c). Parto così verso un muro piuttosto tecnico a tacchette: in alcuni passi mi aiuto appoggiando i piedi agli spit, ma alla fine raggiungo la sosta. Questa lunghezza, eccetto per la parte iniziale che traversa ancora verso sinistra, sale sulla verticale, con una discreta esposizione e un’arrampicata entusiasmante.
E’ tempo che il Clod mi raggiunga: supera i primi due spit, ma poi si blocca nel tratto che lo conduce al terzo. Passano diversi minuti in cui è visivamente combattuto tra proseguire o battere in ritirata; è come bloccato: il vuoto lo paralizza (strano, perchè non è alla sua prima esperienza, e nel suo palmares vanta anche una salita all’aerea parete sud della Sfinge in Valmasino). Alla fine, a malincuore, non mi resta che calarlo alla sosta e ridiscendere a mia volta in doppia (cosiglio di rinviare alcuni spit sulla calata del 6c che si svolge in obliquo).
Dalla sosta del traverso di 6a+, ci caliamo nel vuoto del tetto sottostante: appena toccata terra imbocchiamo una vaga traccia tra la vegetazione che in piano verso sinistra (viso a valle) riporta alla sosta finale del quinto tiro di lucertola; da qui, sempre in doppia, si guadagna la base della struttura.
Siccome è ancora piuttosto presto, decidiamo di salire una delle vie poste tra lucertola e alhambra: la scelta cade su pinocchio (bolli blu), valutata dalla guida 6a (5a obbl). Il primo tiro, il più duro, mi da del filo da torcere: placca tecnica e d’aderenza (caratteristiche comuni anche agli altri tiri) per nulla banale con spit lontani mediamente 5/6 metri! Il carattere di via con protezioni lunghe (comunque vicine ai tratti più ostici) continua anche nelle lunghezze successive, con apice al secondo tiro dove su 35/40 metri sono presenti 4 spit! La sopracitata guida riporta alcune imprecisioni: il 6a è obbligato, come anche i passi di 5c/5c+; sono poi perfettamente inutili i friends o i TCU vista la quasi totale assenza di fessure.
marzo 5, 2008 a 9:19 am
Buongiorno. Con la presente ti comunico di averti inserito nel mio “angolino” dedicato al “MAGICO” mondo dei Blog di Montagna. Ti chiedo solo una piccola cortesia, se ne avrai il tempo e la voglia, mi piacerebbe che tu esponessi il “logo” che potrai copiare con l’apposito CODICE, affinché anche altri “BLOG” possano conoscere l’iniziativa.
Anticipatamente ti ringrazio e ti auguro Buona Montagna e Buona Vita.
http://www.escursionando.splinder.com/tag/blog_di_montagna
Dorino Bon
marzo 6, 2008 a 10:14 am
Grazie per essere passato di qua e aver aderito all’iniziativa. Per “incollare” il Logo al tuo sito basta copiare il codice HTML che sta nell’articolo che ti ho segnalato. Qualora tale tentativo non abbia successo il LOGO lo puoi ciopiare con “SALVA IMMAGINE”. Grazie ancora e Felice Vita da Dorinmo
marzo 26, 2008 a 12:32 PM
[…] mia idea era quella di andare al Monte Garzo o, meglio ancora, a Avegno Scaladri; ma in effetti, come mi hanno fatto notare i miei compagni […]
Maggio 3, 2009 a 10:57 am
[…] ci ha condotti alla base della struttura sbagliata! Il nostro obiettivo si rivolge a Maggialore che avevo tentato tempo fa con il Clod. Inizia Cece che supera rapidamente il primo tiro, quindi prendo il comando […]