Sasso Giallo
martedì 26 febbraio
Sfruttando la mezza giornata di libertà dagli impegni di studio, sono andato con Clod e Massimo al Sasso dell’Edera (nomi alla base) e quindi al più difficile Sasso Giallo. Il pomeriggio è iniziato scaldandoci su tre tiri della prima falesia (il volo della martora, light my fire e spanish castle magic): la roccia non è delle migliori (qualche frammento può staccarsi) e di difficile lettura, a causa della miriade di tacche svasate tra cui trovare la migliore.
Quindi breve spostamento (2′) lungo il sentiero che verso destra (viso a monte) conduce al Giallo (anche in questo caso potrebbero rimanervi in mano degli appigli, quindi occhio!). Il posto è molto confortevole, con panchine e una cartina esplicativa; purtroppo non sono riportate tutte le vie, ma solo quelle descritte anche nella guida di Versante Sud. Questo scoraggia la visita da parte dei “normali”, perchè le lunghezze menzionate sono tutte durette (sopra il 6c e con diversi 7). In realtà sono state posizionate alcune soste intermedie, proprio sotto lo strapiombino finale (all’altezza delle soste di saschila e dietro l’angolo), che spezzano alcuni tiri duri, rendendoli più abbordabili; andando da sinistra verso destra si trova:
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una sosta intermedia su “m’ama follemente” (7a) che abbassa il grado a 6c: facile fino al muretto finale (ultimi 2 spit) dove c’è il chiave (azzerabile con un cordino che a volte è già in posto);
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subito a destra parte “pensionando” (primo spit in comune con la precedente) gradato 6b+ (nome e grado segnati sulla roccia), a mio avviso il grado è generoso;
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“gemelli”: altro tiro di 6b+ con nome e difficoltà segnate in parete (anche in questo caso il grado è generoso);
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“mira che pelo” (nome sbiadito alla base), come dichiarato anche dalla guida, è spezzabile; la sosta intermedia, però, è più alta rispetto quanto rappresentato e il grado potrebbe essere intorno al 6a (comunque la più facile della falesia); raccomando la massima attenzione tra i primi due spit (non difficili) dove è assolutamente vietato cadere;
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anche su “magic” (nome sbiadito alla base) è stata posizionata una catena intermedia che abbassa il grado a 6c/6c+ (tiro continuo con chiave all’uscita dove, eventualmente, ci si può aiutare con un cordone già in posto).
Rimane comunque una falesia impegnativa, anche perchè la chiodatura non è vicinissima; fanno eccezione i due 6b+ ottimamente attrezzati (se riuscite a chiudere tutti i 6 del Sasso dell’Edera, potete tranquillamente salire anche queste lunghezze). Abbordabile anche lo Scarabelli-Bianchi, anche se lungo come protezioni. Tra i 6c, il più facile è forse dietro l’angolo (strapiombo di continuità, ma su ottime prese), insieme a m’ama follemente (finendo alla sosta intermedia). Cianfrin, invece, è più impegnativo (anche se con ottimi riposi) a anche la sosta intermedia di magic bisogna guadagnarsela (per la cronaca, è il tiro che ho provato oggi).
Per quel che riguarda gli altri tiri: chiedete ad altri!
marzo 3, 2008 a 5:50 PM
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